Economia e lavoro - 30 aprile 2025, 07:10

Maria, operaia e Maestra del lavoro: la storia più bella del Primo Maggio arriva dal Canavese

La lavoratrice della Icsa di San Benigno riceverà la Stella al merito

Maria, operaia e Maestra del lavoro: la storia più bella del Primo Maggio arriva dal Canavese

Non ci sono certezze sul fatto che vada in Paradiso, ma da quest’anno la certezza è che la classe operaia merita tutti gli onori dello Stato. Tra i premiati del Primo Maggio con la Stella al merito del lavoro anche Maria Mancuso, operaia e delegata FIOM Cgil della Icsa di San Benigno Canavese.

Diventerà quindi Maestra del Lavoro, dando corpo alla candidatura avanzata per il suo impegno costante nel proprio lavoro di operaia. Una proposta che ha trovato d’accordo sindacati, colleghi e azienda.

Un caso più unico che raro
 
“Mancuso - dicono da Fiom Torino - si è sempre distinta per la dedizione profusa tanto nella cura dei rapporti interpersonali in azienda e negli ambienti sindacali, quanto nell’approccio accurato e diligente nelle mansioni professionali. Non una persona che si sia distinta per una folgorante progressione verticale di carriera, ma una persona che, all’opposto, si è sacrificata coscientemente per dedicarsi totalmente al prossimo nei contesti lavorativi e sindacali”.

La scelta di premiarla, in Italia, rappresenta una caso più unico che raro. Magari un esempio che sarà seguito in futuro. “Manca da tempo l’attitudine a rilevare, valutare e premiare anche gli avanzamenti “orizzontali” di carriera. La signora Mancuso con un approccio sempre schietto, leale e trasparente si è imposta in azienda come autorevole riferimento sindacale, capace di prendere decisioni difficili e di assumersi grandi responsabilità senza mai temere le conseguenze possibili - prosegue il sindacato metalmeccanico-. Ha sempre mostrato grande sensibilità nei confronti di qualsiasi interlocutore, mantenendo sempre alta l’attenzione sui diritti e sulle potenziali discriminazioni, rivelandosi anche pronta ad agire tempestivamente per correggere situazioni ritenute negative. La signora Mancuso ha sempre condiviso idee per il miglioramento della qualità di ambienti, relazioni e processi produttivi, anche svolgendo talvolta il ruolo di sentinella per le tematiche sulla sicurezza”. 

“Nel panorama italiano, dove l’ascensore sociale si è bloccato da tempo, non possiamo pensare che le più alte onoreficienze al merito vengano distribuite secondo criteri che non tengano conto dell’attuale realtà sociale ed economica del Paese. Alla parola “merito” va restituito un significato nuovo e non deve più essere vista come causa esclusiva del successo nella scalata apicale di enti e aziende. I meriti vanno contestualizzati nelle famiglie di origine, nelle disponibilità economiche, nell’accesso agli studi e ai mezzi di trasporto, nei rapporti interpersonali e nei contributi che una persona dà nel contesto di vita in cui si è ritrovato e da cui non è sempre possibile uscire”

Lazzi, (Fiom): "Il lavoro contribuisce a creare ricchezza"

Orgoglioso anche Edi Lazzi, segretario della Fiom Cgil di Torino: “Questo riconoscimento viene dato a un’operaia, a chi svolge un lavoro manuale, soprattutto in un periodo storico in cui il lavoro è svilito, negato, finanche cancellato. Un riconoscimento che, contrariamente, a suo modo, mette in luce il valore intrinseco dello stesso lavoro, inteso come espressione e realizzazione della persona. Il lavoro, soprattutto quello manuale, che contribuisce a generare ricchezza e benessere per l’intero Paese e che deve essere messo al centro delle politiche della nazione e non vituperato, come sempre più spesso accade”.

Massimiliano Sciullo

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