Martedì 29 aprile a Cuneo abbiamo vissuto una serata speciale di quelle che celebrano il valore autentico dei territori e delle persone che li animano. Si è tenuto presso il ristorante Lovera, un evento enogastronomico di grande rilievo organizzato da Marco Perosino, presidente dell’Enoteca Regionale del Roero. Un appuntamento che ha saputo coniugare la raffinatezza della cucina tipica piemontese con un percorso di degustazione che ha reso omaggio alla straordinaria varietà e qualità dei vini del Roero, territorio sempre più centrale nel panorama vitivinicolo nazionale.
All’evento hanno partecipato figure istituzionali di primo piano: gli assessori regionali Marco Gallo e Paolo Bongioanni, il sindaco di Limone Piemonte Massimo Riberi, il presidente di Visit Piemonte Beppe Carlevalis e il direttore generale dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, Livio Tranchida. Presenze significative che testimoniano come il vino sia oggi, oltre che espressione culturale e tradizione, un potente veicolo di promozione del territorio e di dialogo tra istituzioni, imprenditori, produttori e cittadini.
Fondata nel 1986, l’Enoteca Regionale del Roero è uno dei 14 presidi ufficiali del vino riconosciuti dalla Regione Piemonte. Ha sede nello storico castello di Canale e rappresenta oggi un punto di riferimento strategico per la promozione dei prodotti tipici del Roero, con particolare attenzione al vino, all’enoturismo e alla narrazione dei valori territoriali.
L’obiettivo dichiarato dell’Enoteca è duplice: da un lato, fare rete tra i produttori per accrescere l’identità del Roero e valorizzarne le peculiarità; dall’altro, raccontare il territorio in modo coinvolgente, autentico e contemporaneo, sia in sede sia attraverso eventi sul territorio e momenti culturali come quello vissuto a Cuneo.
“L’Enoteca Regionale del Roero – ha spiegato Marco Perosino – non è solo un luogo fisico dove degustare ottimi vini. È uno strumento collettivo per unire i produttori, valorizzare le eccellenze e raccontare il Roero al mondo, anche attraverso occasioni come questa. Il nostro scopo è costruire un ponte tra chi il vino lo produce con passione e chi ha il desiderio di conoscerlo meglio. Questa sera vorrei anche ringraziare l'amico Giorgio Chiesa e la moglie Stefania per l'ospitalità e l'eccellente servizio che ci ha riservato”.
Durante la serata, magistralmente condotta dall’avvocato Massimo Corrado, presidente dell’associazione Go Wine, insieme allo stesso Perosino, gli ospiti hanno potuto assaporare una selezione di 12 Arneis provenienti da differenti comuni del Roero. Un viaggio nel cuore di uno dei vitigni simbolo del territorio, apprezzato per la sua eleganza, freschezza e versatilità.
A seguire, una degustazione alla cieca di 6 Roero DOCG di altissimo livello qualitativo ha coinvolto i presenti in una sorta di gioco sensoriale, dove il gusto e l’olfatto si sono fatti guida per riconoscere, scoprire, confrontare. L’esperienza si è conclusa con tre etichette speciali: un Birbet, dolce e aromatico, un Roero “21” – espressione di grande struttura – e un sorprendente Arneis del 2019, che ha dimostrato la capacità di questo bianco di evolversi nobilmente nel tempo.
“Abbiamo voluto offrire un'esperienza immersiva – ha dichiarato Perosino – per trasmettere non solo le caratteristiche dei vini, ma anche l’identità profonda delle terre da cui provengono. Ogni produttore ha portato con sé un pezzo della propria storia, della propria vigna, della propria comunità”.
Un altro elemento distintivo della serata è stata la presenza dei produttori in prima persona, che hanno raccontato con passione le proprie etichette, i processi produttivi, le sfide quotidiane e l'amore per una terra che dona vini di straordinaria personalità.
Cinque i Comuni del Roero rappresentati, cinque cantine d’eccellenza:
- Giacomo Barbero, titolare dell’omonima cantina di Canale, ha portato la sua esperienza fondata su un lavoro meticoloso e rispettoso della tradizione.
- Marina Marsaglia della cantina Marsaglia di Castellinaldo ha raccontato con eleganza una storia familiare che guarda al futuro, valorizzando il ruolo della donna in vigna e in cantina.
- Monica Tibaldi, dalla cantina Tibaldi di Pocapaglia, ha condiviso il percorso innovativo della sua azienda, che punta alla sostenibilità e all’identità femminile, insieme alla sorella Daniela, nel mondo del vino.
- Tonino Coscia, della cantina Costa Catterina di Castagnito, ha emozionato i presenti con un racconto genuino e diretto della sua quotidianità tra i filari.
- Ezio Taliano, della storica cantina Michele Taliano di Montà, ha saputo trasmettere il legame profondo tra tradizione e territorio, con vini di forte carattere e radicati nella cultura roerina.
La diversità dei comuni rappresentati, unita all’unicità dei produttori, ha mostrato come il Roero non sia solo una denominazione, ma un mosaico di terroir, esperienze, storie umane.
Ciò che ha colpito tutti i partecipanti è stato il clima di collaborazione e dialogo che ha caratterizzato la serata. Lungi dall’essere una semplice degustazione, l’evento si è trasformato in un laboratorio culturale, dove istituzioni, produttori e operatori si sono confrontati sull’importanza di fare sistema.
Il vino, in questo contesto, diventa catalizzatore di idee, promotore di identità, veicolo per la valorizzazione di territori che hanno tanto da offrire sotto il profilo turistico, paesaggistico ed enogastronomico.
Le parole del presidente Marco Perosino hanno ben sintetizzato lo spirito dell’iniziativa “... il Roero deve imparare a parlarsi e a raccontarsi come un’unica voce. Ognuno con la sua identità, certo, ma uniti da valori comuni. Questa serata è un piccolo grande esempio di come possiamo costruire insieme un futuro solido per il nostro territorio”.
A conclusione della serata, i presenti hanno ricevuto l’invito a visitare l’Enoteca Regionale del Roero a Canale: uno spazio aperto tutto l’anno dove scoprire etichette, partecipare a degustazioni guidate, acquistare i migliori prodotti del territorio e vivere esperienze immersive che collegano il vino alle colline, ai borghi e alle tradizioni.
Il Roero non è solo un vino da bere, ma una terra da vivere, ascoltare, conoscere.
Grazie a eventi come questo, sempre più persone potranno avvicinarsi al suo fascino, con la guida esperta di chi – come Marco Perosino e i produttori presenti – ha fatto della passione per il territorio una vera missione.