Un’avventura ultraterrena tra fede, eresia e ironia: l’avvocato defunto Giangiacomo Nichols infila la toga per difendere Papa Francesco in tribunale. Ma il processo è celeste e la posta in gioco è l’eternità.
È stato definito “Vatican Fantasy” dal noto vaticanista Marco Tosatti e “Legal Thriller dell’Aldilà” dal sociologo e saggista italiano Massimo Introvigne che ne ha consigliata la lettura in uno dei suoi articoli.
In questi giorni di Conclave si rivela incredibilmente attuale. Il Papa alla sbarra – Processo a Papa Francesco è un romanzo edito da Lisianthus Editore, che mescola ironia, religione, diritto e surrealismo. Al contrario di quanto si possa pensare, Il Papa alla sbarra non è un attacco. È piuttosto un viaggio narrativo – ironico e profondo – per comprendere l’essenza dell’uomo Jorge Mario Bergoglio, scavando sotto la superficie dell’icona mediatica e religiosa per scoprirne i dubbi, i contrasti, le motivazioni intime. Il Papa alla sbarra è un libro fuori dagli schemi, che si muove tra i territori del teatro dell’assurdo, del romanzo d’idee e della commedia surreale, con uno stile capace di far convivere leggerezza narrativa e provocazione intellettuale. A firmarlo è Giangiacomo Nichols, un misterioso avvocato torinese che – secondo quanto riportato dalla casa editrice – sarebbe morto in tribunale durante un’arringa, lasciando dietro di sé un manoscritto singolare e dissacrante. Nel libro, Nichols immagina la propria resurrezione in forma professionale: nell’Aldilà, riceve una richiesta che nessun difensore terrestre avrebbe mai immaginato. Il suo nuovo cliente è nientemeno che Papa Francesco, uno dei Papi più amati della storia, pronto a sedere sul banco degli imputati in un processo celeste dove le accuse sono pesanti: eresia, omissioni dottrinali e posizioni scomode prese durante il suo pontificato terreno.
Ambientato nella fantasiosa città celeste di Lisianthus, il romanzo si dipana tra interrogatori teologici, dialoghi e riflessioni profonde. A sostenere Nichols nella sua impossibile impresa è Eli Rosenberg, mentore e suocero defunto, che lo guida tra gli intricati codici morali e spirituali dell’eternità. In aula si avvicendano santi, beati ed ex pontefici chiamati a testimoniare nel “processo più importante della storia del Cielo”. Non mancano i momenti divertenti e surreali. L’avvocato si rifocilla al Bar dei Miracoli, sorseggiando mate (omaggio evidente all’abitudine del Papa argentino), e consuma abbondanti spiedini di carne al Ristorante delle Anime Dannate, in un mix narrativo che fonde il sacro al profano, l’umano al divino.
Il merito del romanzo sta nell’affrontare con leggerezza e originalità temi scottanti: molte delle accuse rivolte nel libro a Papa Francesco sono ispirate a critiche reali mosse da settori tradizionalisti della Chiesa, che lo accusano di eccessiva apertura su temi come l’omosessualità, la comunione ai divorziati, il dialogo interreligioso.
Se il processo celeste resta – ovviamente – immaginario, le domande che il libro solleva sono terrenamente reali: che cosa significa oggi essere Papa? Fino a che punto la dottrina può cambiare? E chi ha davvero il diritto di giudicare?
Dietro il Vatican Fantasy, Giangiacomo Nichols offre al lettore una satira intelligente, una lente inedita per guardare al pontificato più controverso degli ultimi decenni. E forse anche un modo per mettere sotto accusa – e in discussione – le nostre convinzioni più profonde.