Giunta alla sua terza edizione, la Rassegna Natura in Evoluzione, ideata e promossa dal Parco Nazionale Gran Paradiso, propone, per la stagione primaverile ed estiva, un ciclo di appuntamenti divulgativi, dedicati al tema della migrazione in natura, affrontato da molteplici prospettive: ecologica, evolutiva, climatica e culturale.
Avviata con successo nel 2023, Natura in Evoluzione anche quest’anno ha in serbo numerosi incontri che si susseguiranno, a partire dalla fine di Maggio e nel corso di tutta l’estate, nei Centri del Parco, dedicati alla ricerca e alla divulgazione scientifica.
Gli eventi si svolgeranno nei Labs scientifici, situati su entrambe i versanti del Parco: in Valsavarenche (Acqua e Biodiversità), a Cogne (Giardino Botanico Alpino Paradisia e Stambeccaia) e in Valle Soana (L’Uomo e i Coltivi). Si tratta di centri attivi nella ricerca e nel monitoraggio ambientale, oltre che di spazi di divulgazione aperti al pubblico. A questi si aggiunge, per l’edizione 2025, un appuntamento speciale al Colle del Nivolet, area di alta quota di particolare rilevanza per le rotte migratorie.
“Il tema dell'edizione di quest’anno – racconta Caterina Ferrari del Servizio Comunicazione, Educazione Ambientale e Turismo del Parco - sarà la migrazione in natura: come per gli anni precedenti, la Rassegna coinvolgerà ricercatori, divulgatori scientifici e artisti, con eventi pensati per un pubblico ampio e curioso, alternando incontri, laboratori e spettacoli, tutti interamente dedicati ad uno dei temi più affascinanti e importanti della natura: la migrazione, sia a lungo che a corto raggio, sia di animali che di piante e di uomini”.
I primi due appuntamenti, previsti per la fine del mese di Maggio (Sabato 24 e Sabato 31), verteranno sul tema dell’acqua e della biodiversità. Con Emanuele Biggi, naturalista e conduttore televisivo, verrà trattato il mondo degli anfibi e delle loro fondamentali e delicate migrazioni verso l’acqua per la riproduzione. “Pelle bagnata: storie di vita, morte e migrazioni degli Anfibi di tutto il mondo” è infatti il titolo della conferenza dedicata ai vertebrati più vari, colorati e purtroppo minacciati al mondo: gli anfibi.
Questi animali sono ancora molto legati all’acqua in varie forme e misure e spesso devono recarsi in stagni e torrenti per potersi riprodurre. In tutto il mondo vengono intraprese migrazioni più o meno lunghe, in cui i futuri genitori cercano di arrivare nel posto migliore dove poter dare una speranza alla loro nuova generazione. Il loro cammino è purtroppo anche spesso messo a dura prova da pericoli di origine umana, come strade e infrastrutture che, a volte, diventano barriere invalicabili. Biggi racconterà
varie storie di specie uniche al mondo e discuterà anche dei problemi di conservazione della specie. Il Sabato successivo (31 Maggio) sarà la volta dei ricercatori dell’Università di Zurigo, Gabriele Cozzi e Benedetta Catitti, ricercatrice dell’Istituto Ornitologico Svizzero (Vogelwarte Sempach) che illustreranno come le attività umane influenzino i comportamenti migratori di specie diverse. Durante l’incontro dal titolo “Rotte interrotte: l’effetto delle attività umane sulle strategie migratorie degli animali”, ci si concentrerà sugli adattamenti di due specie molto diverse: il nibbio reale e l’orso bruno. Si analizzerà come l’accesso a risorse durante l’inverno, favorito dall’urbanizzazione ed altre trasformazioni antropiche, influenzi il loro comportamento migratorio.
Anche quest’anno gli appuntamenti della Rassegna non si fermeranno nei mesi di Luglio e Agosto, proponendo incontri, conferenze, laboratori per famiglie con esperienze in natura legate all’educazione ambientale e svariate attività aperte al pubblico.
In particolare, a seguito dei festeggiamenti per i 70 anni del Giardino Botanico Paradisia (a Cogne), Venerdì 18 Luglio è previsto un Laboratorio didattico a cura dell’Associazione ETS BioMA, a cui seguirà l’incontro “Piante al limite” con i ricercatori botanici della Fondazione Museo Civico di Rovereto, Alessio Bertolli e Giulia Tomasi che parleranno delle dispersioni verticali della flora e della loro esperienza nel monitorare questo fenomeno.
A corredo della giornata si terrà la proiezione del Docu-Film “Piante al Limite” (durata 17 minuti), in cui, partendo dal territorio dell’Euregio, viene raccontato come il cambiamento climatico stia spingendo le piante sempre più in alto, ridefinendo i confini della vita vegetale. Grazie al monitoraggio dei botanici
della Fondazione Museo Civico di Rovereto, le specie continuano a stabilire record di altitudine mai visti prima. Dalle conseguenze di Vaia ai ghiacciai che scompaiono, in vetta gli effetti del riscaldamento globale sono ancora più evidenti e, tra nuove opportunità e rischi di estinzione, il film documenta la resilienza e le strategie di adattamento delle piante rispetto alle sfide di un mondo naturale in profonda trasformazione.
Il giorno dopo – Sabato 19 Luglio – ci si sposterà sul versante piemontese del Parco, a Campiglia di Soana, presso il LAB UOMO E I COLTIVI per assistere a un nuovo Laboratorio didattico a cura dell’Associazione ETS BioMA, cui seguirà “Diffusioni geografiche ed evoluzione umana”, a cura di Giorgio Manzi dell’Università la Sapienza di Roma.
A partire dalla loro comparsa nello scenario evolutivo dell’Africa di oltre due milioni di anni fa, le diverse specie del genere Homo più volte si sono diffuse, dall’Africa verso i territori dell’Eurasia, solo in ultimo, la nostra specie (Homo sapiens) ha raggiunto anche l’Australia e le Americhe. Altre grandi diffusioni si sono
avute, pochi millenni fa, con il passaggio dall’economia di sussistenza dei cacciatori-raccoglitori a quella di produzione del cibo, attraverso l’allevamento del bestiame e la coltivazione della terra. In tutti questi casi, il fenomeno ebbe una vasta portata geografica e vide il coinvolgimento di svariate generazioni.
Pertanto, il termine più appropriato da utilizzare è "diffusione/i" (o espansione di areale): un fenomeno che va inteso come una sommatoria di tante migrazioni locali.
Nel mese di Agosto sono previste altre attività della Rassegna collegate al fenomeno migratorio, questa volta osservato attraverso l'intervento della Zoologa Simona Bonelli (Università di Torino), dedicato ai sorprendenti spostamenti delle farfalle. Docente di Zoologia dell'Ateneo torinese, la Bonelli è coordinatrice nazionale del progetto Butterfly Monitoring Scheme, da oltre 20 anni impegnati in progetti sulla conservazione di farfalle. “Viaggiatrici inaspettate: migrazioni e spostamenti delle farfalle” è il titolo dell’incontro di Giovedì 7 Agosto presso il LAB STAMBECCAIA di Cogne. Le farfalle, sebbene molto piccole e leggere, sono in grado di migrazioni imponenti. Sono poche le specie migratrici in tutto il mondo. La più famosa è senza dubbio la farfalla monarca che migra dal Nord America e dal Canada verso il Messico per svernare e poi ritornare al nord nella primavera successiva. In Europa la migratrice più nota è Vanessa cardui che dall'Europa migra in Africa. Le rotte migratorie di questi insetti sono molto difficili da conoscere per l'impossibilità di applicare sui loro corpi dei dispositivi emittenti. Durante l’incontro verranno esplorate le tecniche usate in passato dai ricercatori che studiano
queste specie migratrici e i più recenti approcci che hanno consentito di esplorare l'inesplorabile.
La chiusura della rassegna sarà il 30 agosto al Colle del Nivolet, con un incontro ad alta quota per raccontare la migrazione attraverso il pianoro del Nivolet, un’area molto importante e delicata, oggi interessata dai cambiamenti del clima e dalla necessità di conoscere per proteggere la natura e tutti i suoi abitanti.