Attualità - 08 maggio 2025, 09:55

Raccolte 450 firme in 3 ore per dire no al centro d’accoglienza nell’ex Telestudio

Il comitato spontaneo Nizza Millefonti ha chiamato a raccolta il quartiere

Detto, fatto. È stata un successo la raccolta firme organizzata ieri pomeriggio dal comitato spontaneo Nizza Millefonti per dire no alla realizzazione di un centro d’accoglienza straordinario in via Rocca De’ Baldi. Progetto che al momento resta sulla carta perché il cantiere è fermo.  La cooperativa sociale valdostana “Le Soleil”, già proprietaria di un centro a Cavoretto, dovrà infatti presentare una nuova Scia sui permessi di costruire. La prima, infatti, è stata ritenuta non idonea.

450 firme 

In tre ore il civico 389 di via Nizza è stato preso d’assalto da decine e decine di residenti, desiderosi di apporre la loro firma. Così la piazzetta, solitamente invasa dagli spacciatori, è tornata ad essere presidio dei residenti. Almeno per un pomeriggio. All’evento ha partecipato anche il consigliere della Lega, Fabrizio Ricca, che sull’argomento, a Palazzo Civico, aveva recentemente attaccato l’assessore all’Urbanistica, Paolo Mazzoleni. “Al fianco dei residenti di Nizza Millefonti - spiega -, per dire no all’ennesimo centro di accoglienza in zone che non posso permettersi altro degrado”.

E ora?

Questa mattina i cittadini consegneranno le firme raccolte all’Urp. L’obiettivo è arrivare al Diritto di Tribuna per esporre agli assessori e al sindaco i problemi del quartiere: in primis lo spaccio di droga e poi una generica sensazione di insicurezza. “E questa zona non ha bisogno di ulteriori gatte da pelare” protestano i firmatari.

"Attacco strumentale"

Gli attacchi di alcuni esponenti della minoranza di Sala Rossa (e l'organizzazione di una manifestazione prevista per sabato) non sono piaciuti al gruppo Pd del Comune di Torino che intende chiarire con fermezza la realtà dei fatti, respingendo ogni accusa di coinvolgimento diretto nel processo decisionale. "Il centro di accoglienza in questione non è stato né progettato né approvato dal Comune di Torino" precisano il capogruppo Claudio Cerrato e il vicecapogruppo, Pietro Tuttolomondo

Si tratta, infatti, dell’esito di una gara europea a procedura aperta bandita il 4 ottobre 2024 dalla Prefettura di Torino, nell’ambito del programma nazionale di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, in stretta attuazione delle direttive del Ministero dell’Interno, guidato dal ministro Matteo Piantedosi. Il Comune di Torino è stato coinvolto unicamente per quanto riguarda l’aspetto tecnico-urbanistico, ovvero la validazione della Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presentata dalla cooperativa. Tuttavia, tale documentazione è risultata non conforme per difformità edilizie, e pertanto il Comune ha, correttamente e nel rispetto della normativa vigente, sospeso l’iter in attesa delle necessarie integrazioni. Le strutture, allo stato attuale, non sono attive.

"Comportamente scorretto"

"Trovo profondamente scorretto - dichiara Cerrato -, che si tenti di costruire una polemica politica su un fatto che esula completamente dalla responsabilità del Comune. L’assegnazione è stata gestita dalla Prefettura attraverso un bando europeo: accostare pretestuosamente la nostra amministrazione a decisioni prese altrove, è solo un modo per distorcere la realtà e alimentare tensioni nel territorio".

"Comprendiamo il disagio e le preoccupazioni espresse da alcuni cittadini, ma è inaccettabile che si cavalchi una vicenda così delicata con finalità puramente strumentali - aggiunge Tuttolomondo -. Chi oggi punta il dito contro il Comune sa perfettamente che la gestione dei centri d'accoglienza straordinaria è competenza diretta della Prefettura e del Ministero dell’Interno. Continuare a insinuare responsabilità dell’Amministrazione comunale serve solo ad alimentare paure e tensioni ingiustificate. Torino ha bisogno di risposte concrete e dialogo serio, non di chi urla al degrado mentre ignora le vere cause del disagio sociale. Noi continuiamo a lavorare per il decoro, la legalità e la coesione sociale in tutti i quartieri, senza alimentare false narrazioni. L’amministrazione auspica che il confronto su un tema così delicato torni nei binari della verità e della responsabilità istituzionale, nel rispetto dei cittadini e del lavoro di tutti gli enti coinvolti".

Philippe Versienti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU