Cronaca - 09 maggio 2025, 16:55

Rete torinese contro tutti i Cpr, fatta la prima assemblea pubblica con circa 30 enti del terzo settore

"Scarsa trasparenza da parte delle istituzioni su ciò che accade all'interno della struttura di corso Brunelleschi"

Continuano le proteste contro il Cpr di corso Brunelleschi

Continuano le proteste contro il Cpr di corso Brunelleschi

La prima assemblea pubblica della Rete Torinese contro tutti i CPR ha consolidato la sua base associativa: hanno ad oggi aderito alla rete 30 Enti del Terzo Settore/organizzazioni sindacali.

Partecipazione che allarga la condivisione degli obiettivi della Rete a tutta la città e all’area metropolitana: la chiusura del CPR di Corso Brunelleschi e di tutti i CPR.

La discussione ha permesso di denunciare i fatti gravosi che, inevitabilmente, sono accaduti come da noi sin da subito previsto, fatti che hanno visto nelle proteste della notte del 30 aprile scorso l’apice di un disagio che non teme dolore né sopraffazione e che chiede di essere ascoltato.

Denunciamo la scarsa trasparenza da parte delle istituzioni - che in quell’occasione hanno ignorato deliberatamente le richieste di alcuni esponenti delle istituzione, dei partiti politici e della Rete - rifiutando di fornire informazioni circa gli avvenimenti di quella notte presso il CPR, avvenimenti che hanno prodotto feriti, tentativi di autolesionismo, evasioni e reso inutilizzabile una porzione della struttura.

L'assemblea, sentita la discussione, ritiene:

• urgente la necessità di trasparenza e rivendica il diritto di informazione delle cittadine e dei cittadini su tutto ciò che accade all’interno del CPR
• di richiedere l'accesso agli atti relativi ai fatti occorsi in data 30 aprile
• di sollecitare alla Prefettura di Torino una relazione sullo stato dell’arte dei primi giorni di apertura del CPR
• di esigere un incontro urgente al Comitato di Monitoraggio
• di condividere le ragioni della campagna di presa di coscienza delle mediche e dei medici che si occupano della certificazione di idoneità delle persone migranti alla vita nel CPR, che sollecita le/gli stess3 al diniego dell’idoneità, poiché il CPR è un luogo di per sé patogenico
• di mettersi a disposizione di ogni realtà, pubblica, privata, associativa, che intenda approfondire le ragioni del nostro no a tutti i CPR
• di costituire una segreteria tecnica e della comunicazione, con pagine social per diffondere i contenuti e le ragioni della nostra iniziativa
• di supportare le realtà aderenti nell’organizzazione di iniziative pubbliche
• di darsi appuntamento alla prossima iniziativa della rete il 3 giugno alle 17.30 presso la Camera del Lavoro di Torino

Il CPR di Corso Brunelleschi è l’emblema del fallimento della politica migratoria di questo governo e delle soluzioni che ha messo in campo e della mancanza di umanità e di rispetto dei diritti fondamentali della persona che oggi caratterizza le iniziative nei della mobilità delle persone soprattutto dalla parte più povera del mondo verso quelle più ricca.

Tutti i CPR devono essere chiusi. Chiediamo al Governo di interrompere la pratica disumana della detenzione amministrativa e di utilizzare quelle ingenti risorse per costruire azioni positive volte all’integrazione, alla formazione e al sostegno delle persone che migrano per difendere la propria esistenza e vivere nella legalità.

comunicato stampa

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