Economia e lavoro - 15 maggio 2025, 10:32

Iveco, ormai è deciso: si va avanti con la separazione della parte legata alla Difesa entro il 2025

L'ufficialità è stata comunicata insieme ai risultati della trimestrale: si andrà avanti con uno spin off

Novità in vista per Iveco

Novità in vista per Iveco

Iveco procede lungo il cammino di uno spin off per separare le attività legate alla Difesa. La conferma è arrivata in occasione della presentazione dei conti della trimestrale. "A seguito della valutazione di dettaglio annunciata il 7 febbraio scorso il Consiglio di Amministrazione d Iveco ha deciso di "procedere con la separazione del business Defence del Gruppo attraverso uno spin-off - ha annunciato ceo, Olof Persson -. Ci si aspetta che questo avvenga entro il 2025, subordinatamente alla necessaria approvazione del Consiglio e degli Azionisti di Iveco Group (nonché dei Consigli delle altre società del Gruppo coinvolte) e alle necessarie approvazioni di legge".

Intanto, c'è già chi si è dimostrato interessato all'acquisto. "Iveco Group ha recentemente ricevuto alcune preliminari manifestazioni di interesse per il business Defence da parte di potenziali acquirenti strategici - ha aggiunto Persson -. Il Consiglio ha pertanto dato mandato al management di proseguire le attività preparatorie allo spin-off, mentre esplora tali interessi preliminari".

Quanto ai numeri, nel primo trimestre Iveco ha conseguito un utile netto pari a 84 milioni di euro in calo del 69% con risultato diluito per azione adjusted pari a 0,31 euro (0,57 euro nel primo trimestre 2024). I Ricavi consolidati sono stati pari a 3.026 milioni di euro rispetto a 3.367 milioni di euro nel primo trimestre 2024. L'Ebit adjusted e' stato pari a 152 milioni di euro rispetto a 233 milioni di euro nel primo trimestre 2024 con un margine del 5,0% (6,9% nel primo trimestre 2024).

Una decisione, quella dello spin off, che ha subito generato reazioni tra i sindacati. "La decisione di Iveco di procedere allo spin-off della Defence suscita forte preoccupazione
in quanto potrebbe indebolire il gruppo. Ribadiamo quindi la richiesta di attivare un confronto in sede ministeriale per conoscere tutti i dettagli dell'operazione, soprattutto
anche per le eventuali ricadute prospettiche in termini di tenuta occupazionale ed indebolimento industriale. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy convochi presto le Parti, senza sottovalutare l’importanza della vicenda", dicono gli esponenti di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr.

Massimiliano Sciullo

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