Cultura e spettacoli - 19 maggio 2025, 12:35

Tracy Chevalier al Salone del Libro 2025: “Scrivo per raccontare una buona storia, non voglio insegnare nulla” [INTERVISTA]

L’autrice de La ragazza con l’orecchino di perla e de La maestra del vetro per la prima volta a Torino: “È un evento diverso dagli altri festival europei. Non prometto di ambientare un libro qui, ma sicuramente voglio tornare”

Tracy Chevalier, ospite al Salone del Libro 2025

Tracy Chevalier, ospite al Salone del Libro 2025

Tracy Chevalier, l’autrice de La ragazza con l’orecchino di perla, per la prima volta arriva a Torino per il Salone Internazionale del Libro. “Ne avevo sentito parlare molto perché è il più grande in Italia e il pubblico lo ama tantissimo. Le fiere del libro in altri Paesi come Londra o Francoforte sono fatte per gli editori, per i commercianti, non è tanto per il pubblico. Questo è diverso. Le persone qui comprano libri e vanno agli incontri”. 

Il suo ultimo romanzo “La maestra del vetro”, edito Neri Pozza, è ambientato in Italia, a Venezia.  “Non essendo italiana, c'era il rischio di sbagliare, di commettere degli errori, di creare stereotipi o cliché. Per ora il riscontro degli italiani sul libro è stato molto positivo, questo per me è molto importante”. 

Le protagoniste dei suoi romanzi attraversano il tempo e riescono a far immedesimare il lettore nei loro panni. Come per Griet, anche Orsola nasce da un quadro. “Prima inizio con delle ricerche sul periodo in cui voglio ambientare il romanzo. Per la Maestra del vetro, ho iniziato con la storia del vetro a Venezia. Ho pensato a una giovane donna, l’ho immaginata in quei luoghi e in quel periodo. Quando c’era la guerra, quando c’era il carnevale, i vari Casanova, lentamente è diventata reale. Ma di solito il personaggio non esce dalla mia testa finché non ha un nome. E non arrivo al nome subito, devo cercarlo un po’. Avevo visto alcuni dipinti del Carpaccio a Venezia, c’era qualcosa nella loro palette e nelle espressioni. L’ho vista. Ho detto questa è Orsola”. 

Il successo per Tracy Chevalier era arrivato proprio con “La ragazza con l’orecchino di perla” e con il successivo film con protagonisti Colin Firth e Scarlett Johansson.  “Non mi aspettavo il successo del film. Pensavo che lo stesso libro avrebbe venduto poche copie. Ma c’era qualcosa in quel dipinto, non sapevo quanto fosse popolare, come tutti lo conoscessero, adesso è quasi troppo popolare”.
 

Quando scrive Chevalier cerca sempre di non considerare chi leggerà il suo romanzo. “Cerco sempre di non pensarci. Non penso se saranno più giovani donne o giovani uomini, non voglio escludere nessuno. È chiaro che molte più donne leggono libri, quindi diciamo che il mio lettore ideale è una donna, ma cerco sempre di non scrivere pensando di insegnare qualcosa. Ucciderebbe un libro. I lettori sono intelligenti, capiscono quando provi a fargli pensare qualcosa. Cerco solo di raccontare una buona storia, voglio portarla alla luce, è quello che tu scegli di farci sta a te”.

Voglio assolutamente tornare a Torino. Anni fa al Festival di Mantova un lettore mi chiese quando avrei ambientato un libro in Italia. L’ho promesso in quell’occasione. Non prometto quindi di ambientare un libro qui, ma sicuramente voglio tornare”.

Il prossimo romanzo in cantiere della scrittrice tratterà di un omicidio mai risolto di un uomo anziano che si è verificato nel nord dell’Inghilterra nel 1826. “Ne ho scritto una bozza, voglio raccontare gli effetti di questo brutale assassinio sulla comunità locale: venne pugnalato 44 volte e gli venne tagliata la gola, nessuno lo risolse mai”. 

Chiara Gallo

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