Economia e lavoro - 19 maggio 2025, 12:24

Italdesign, ci sono 4 o 5 gruppi interessati all'acquisto. "Ma nessuna realtà concorrente legata all'automotive"

I manager dell'azienda ex Giugiaro hanno incontrato i rappresentanti sindacali. Mannori (Fiom): "Nei prossimi giorni riunione a livello europeo dei rappresentanti dei lavoratori con Audi". Cutrì (Fim): "Per preservare il tessuto produttivo di un territorio non si può essere distratti e non si può arrivare tardi"

Conferme dalla Germania: Italdesign è in vendita

Conferme dalla Germania: Italdesign è in vendita

Quattro o cinque gruppi interessati all'acquisto di Italdesign, ma non si tratta di realtà legate al mondo dell'automotive, dunque concorrenti. Sarebbe questa l'indicazione che è stata data nelle scorse ore da parte dei vertici dell'azienda ex Giugiaro di proprietà Audi-Volkswagen ai rappresentanti dei sindacati durante l'incontro di questa mattina. Un incontro che è stato organizzato dopo le voci che nei giorni scorsi avevano tratteggiato lo scenario di messa in vendita dell'azienda da parte della proprietà tedesca. Per l'azienda era presente l’ad Antonio Casu.

"Ci è stata confermata questa ipotesi - dice Gianni Mannori, responsabile per Fiom Torino -.  Non ci aspettavamo molte indicazioni in più, in questa fase. Ma è arrivata l'ufficialità di ciò che si diceva nei giorni scorsi. Italdesign è in vendita. La decisione finale spetterà poi alla proprietà tedesca, ma non è nemmeno detto che la cessione si concretizzi: siamo in una fase in cui tutto è possibile". In ballo, come noto, nello stabilimento di Moncalieri ci sono 1300 dipendenti, cui si aggiunge un indotto di altri 1800 lavoratori.

Sul tavolo, peraltro, non ci sarebbe ancora nessuna offerta concreta. Anche se si è già provveduto a sgombrare il campo tra le ipotesi di nuovi acquirenti: "Ci è stato detto che non saranno realtà automotive, dunque concorrenti - dice Mannori - e quindi ora bisogna rimanere alla finestra per capire cosa succede e chi si sta muovendo, in questo senso. Potrebbe essere un'azienda di servizi o di stile, ma anche qualcosa di appartenente a settori vicini".  In corso ci sarebbe una pre-due diligence che avrebbe lo scopo di dare ai potenziali partner, scelta considerata privilegiata rispetto alla vendita, una valutazione approfondita dell’azienda e delle proprie potenzialità al fine di creare le migliori condizioni per assumere una decisione informata. "Abbiamo fatto sapere che siamo preoccupati da questa situazione - conclude Mannori -, ma soprattutto siamo attenti a monitorare la situazione".

Dunque, solo il tempo dirà. Se ci sarà qualcosa da dire. Di certo, sono tante le suggestioni che possono emergere in questo momento, dando per chiusa la porta della concorrenza automotive (ma anche un'offerta sbalorditiva, sarebbe respinta?). Restano sul campo settori vicini all'automotive e, se si dovesse pensare alle caratteristiche del tessuto economico e produttivo torinese, si potrebbe fare riferimento a una nicchia di grande valore come la nautica, ma senza dimenticare un altro comparto emergente: l'aerospazio, che proprio a Torino sta gettando le basi per la Cittadella.
In uno scenario di partenariato, invece, Audi potrebbe mantenere la maggioranza e si potrebbe quindi ipotizzare l’interessamento di qualche gruppo industriale che attraverso l’ingresso in un’azienda di progettazione affermata come Italdesign potrebbe completare la propria missione aumentandone le potenzialità. Intanto arriva la conferma che vede la stessa Italdesign interessata dal piano di riduzione della direzione tecnica di gruppo che Audi ha stimato in un -30% entro il 2029.

Intanto, in agenda è stato fissato l'incontro tra Audi e sindacati a livello europeo, il cosiddetto Cae si riunirà da lunedì a mercoledì prossimo, in Germania. "Andrà anche uno dei nostri rappresentanti", assicura l'esponente della Fiom Torino.

E’ più che mai necessario considerare che per preservare il tessuto produttivo di un territorio non si può essere distratti e non si può arrivare tardi. Quando questo accade si finisce per rincorrere gli eventi che invece ci travolgono, un po' quello che sta accadendo in ambito Automotive - dicono Rocco Cutrì, segretario generale Fim Cisl Torino e Canavese e Claudio Nota, operatore territoriale di Moncalieri -. Nel 2010 la famiglia Giugiaro cedeva il 90,1% dell’azienda e nel 2015 la restante quota azionaria, noi oggi proviamo a tutelare e difendere questa realtà con la consapevolezza che le decisioni finali verranno prese in Germania. Una logica da multinazionale applicata ad una realtà di eccellenza territoriale che racchiude al proprio interno un saper fare, una capacità di innovare e un’originalità riconosciute nel modo rischia di essere dispersa, depauperata semplicemente per pareggiare i conti della casa madre. Faremo del nostro meglio nell’ambito delle nostre forze come Organizzazione Sindacale, siamo già impegnati sul fronte Europeo per monitorare il più possibile la vertenza. Molti i gruppi industriali che potrebbero essere interessati, auspichiamo e confidiamo in iniziative Italiane che preservino il valore della realtà, delle competenze, dei dipendenti e dell’indotto ad essi collegato”.


 

Massimiliano Sciullo

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