Economia e lavoro - 21 maggio 2025, 12:07

Cade l'ipoteca sullo Stadio Olimpico Grande Torino, il sindaco: "Si aprono nuovi scenari"

L'obiettivo è valorizzare il complesso sportivo. E si torna a parlare di un possibile cambio di proprietà del club granata

Una immagine di archivio dello stadio Olimpico Grande Torino

Una immagine di archivio dello stadio Olimpico Grande Torino

Non verrà rinnovata l’ipoteca sullo Stadio Olimpico Grande Torino, in scadenza il prossimo 2 luglio. Lo comunica l’Agenzia delle Entrate Uniriscossioni, rispondendo all’istanza formale con cui, nei mesi scorsi, il sindaco Stefano Lo Russo chiedeva di non rinnovare l’iscrizione ipotecaria ventennale che gravava sul bene (dai tempi del fallimento della gestione Cimminelli), di proprietà della Città di Torino.

“Siamo davvero molto contenti – commenta il  primo cittadino – che l’Agenzia delle Entrate abbia accolto la nostra istanza. Questa decisione ci consentirà di poter ragionare su nuovi scenari di utilizzo e valorizzazione dello Stadio, che verranno esplorati nei prossimi mesi". 

Superamento dell'ipoteca

"L’interesse dell’amministrazione - ha aggiunto - era quello del superamento di questa ipoteca che bloccava di fatto ogni ipotesi di investimento di lungo periodo. Lo Stadio Olimpico Grande Torino è il cuore di un più ampio progetto per una città dello sport e questa notizia rappresenta un ulteriore passo avanti verso questo traguardo”.

“Questa notizia– aggiunge l’assessore allo Sport Mimmo Carretta permetterà di allargare il campo dei ragionamenti sul futuro dello Stadio rispetto alla sola concessione di lungo periodo, aprendo a nuove prospettive finora impossibili".

Soddisfatto del risultato il capogruppo del Pd Claudio Cerrato: "Per la prima volta un’amministrazione ha saputo portare a termine un percorso complesso, ottenendo un risultato che sblocca la possibilità di valorizzare un bene pubblico importante. Non si tratta solo di liberare un impianto sportivo da un vincolo, ma di restituire alla città una leva strategica per lo sviluppo urbano, per attrarre investimenti e per pianificare in modo credibile il futuro di un’area nevralgica".

"Non si parla solo di calcio: si parla di sport per tutti, eventi, partecipazione, cultura" aggiunge il vice capogruppo Pietro Tuttolomondo.

"La caduta delle ipoteche che gravavano sullo Stadio rappresenta un passaggio atteso e significativo, che consente finalmente di affrontare con maggiore concretezza il tema del futuro dell’impianto. Come gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle abbiamo già sollevato il tema in Consiglio, evidenziando la necessità di affrontare in modo chiaro e condiviso il nodo della concessione in scadenza", ha dichiarato Andrea Russi del M5S. "Il nostro auspicio è che l’Olimpico possa finalmente diventare la casa del Toro, come da anni i tifosi chiedono: una soluzione all’altezza della loro storia, della loro identità e del legame con la città".

Stadio chiave per il passaggio di proprietà

Con il Toro destinato a giocare anche il campionato 2025-26 all'Olimpico, ma con l'affitto (a prezzo molto vantaggioso) che non verrà rinnovato oltre il prossimo anno, adesso la cancellazione delle ipoteche lo rende molto più 'appetitoso' per chi voglia acquistare la società granata. E guardo caso da qualche giorni si è tornati a parlare di un possibile cambio di proprietà, con il fondo arabo Pif interessato ad acquisire la maggioranza delle quote e con il 'business' stadio che sarebbe la chiave di volta necessaria.

Cairo sempre più nel mirino dei tifosi

Il presidente granata Urbano Cairo, sempre più contestato dalla maggioranza dei tifosi, come hanno dimostrato gli oltre 15 mila che avevano marciato lo scorso 4 maggio, ha capito da tempo che il rapporto con la piazza non si può più ricucire. Ora si tratta solo di trovare l'acquirente giusto.

Pare certo che la Red Bull, di cui si era a lungo vociferato nei mesi scorsi, avesse deciso di mollare l'operazione di fronte alla richiesta di 300 milioni di euro avanzata dalla proprietà. Ma ora, con lo stadio libero dalle ipoteche, si aprono nuovi scenari anche per il futuro del Toro.

Cinzia Gatti e Massimo De Marzi

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