La Festa della Legalità, celebrata in ricorrenza della strage di Capaci — in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e personale della scorta — è stata commemorata nel quartiere Barriera di Milano con la posa di nuove piastrelle per la legalità.
Nel Giardino Peppino Impastato, in occasione dell’edizione di quest'anno, è stato aggiunto un nuovo cordone di piastrelle a testimonianza dei valori del contrasto alle mafie. Le opere sono state realizzate dall’Associazione Centrodonna Rita Ferraris Tori, in collaborazione con la sezione ANPI Renato Martorelli.
"Spesso dimentichiamo, quando parliamo della strage di Capaci che tra gli agenti della scorta c’erano anche donne – ha spiegato l’assessore alla Sicurezza, Marco Porcedda –. Oggi non viviamo solamente il fenomeno di Cosa Nostra, ma quello delle mafie in generale. Il nostro compito è di continuare a portare avanti i passi fatti da persone come Peppino Impastato per contrastarle: con la posa di nuove piastrelle ricordiamo proprio questo impegno di lotta".
"Oggi il messaggio è rivolto particolarmente alle scuole, a cui vanno ribaditi e trasmessi ogni anno i valori della lotta contro le mafie – ha commentato il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto –. I fenomeni mafiosi possono infiltrarsi soprattutto in quartieri come Barriera, ed è fondamentale, in quanto Circoscrizione, ricordare ai più giovani che le istituzioni e lo Stato sono presenti".
"L’importanza di questa manifestazione è creare una comunità che difende i diritti, costituita dalle autorità istituzionali – ha ricordato la consigliera regionale, Nadia Conticelli –. Intitolare questo giardino a Peppino Impastato significava declinare su questo territorio i valori che ci accomunano nella lotta contro le mafie. Infatti, dove c’è fragilità sociale ed economica, prolifera il fenomeno criminale che mina i diritti conquistati dai partigiani e sanciti dalla Costituzione".
Durante la cerimonia è intervenuto anche Paolo Borgna, presidente di Istoreto, storico ed ex magistrato: "Le mafie sono tutte contro la libertà e la legalità, non soltanto nelle sue manifestazioni di microcriminalità, come le estorsioni o il grande traffico di droga. Ma è un fenomeno che colpisce gli individui nella loro quotidianità e che nasce, a causa dell’assenza dello Stato, proprio dal consenso della comunità".
A dare ulteriore significato alla giornata è stata la presenza di numerosi studenti, tra cui la classe 5C dell’Istituto Comprensivo Carlo Levi, che ha partecipato al progetto insieme ad alcune classi della scuola Abba. Al termine della cerimonia, gli alunni hanno anche intonato alcune canzoni a tema, tra cui la celebre I cento passi dei Modena City Ramblers.
Hanno inoltre contribuito alla realizzazione delle piastrelle gli artisti dei Docks Dora, del Teatro Garabato e dell’associazione itinerante Agnelleria del quartiere Campidoglio, oltre ai grafici Leandro Agostini, Francesco Lopomo e Francesco Panico.