L'oratorio Santa Giulia ci riprova. Dopo le polemiche dello scorso 10 maggio - con l'intervento della polizia municipale alle 23.38, per chiudere il concerto causa volume “troppo alto” - il cortile di Santa Giulia si prepara ad ospitare, questa sera dalle 21, un nuovo evento musicale. La parrocchia del quartiere Vanchiglia ha scelto di rispondere con un messaggio positivo e propositivo: non con il silenzio, ma con la musica, l’accoglienza e la speranza.
La lettera dei sacerdoti
In una riflessione firmata dai sacerdoti della Fraternità San Carlo, a cui è affidata l’opera dell’oratorio, si sottolinea che “il volume alto la sera è un problema, ma ancor più può esserlo il silenzio”: il silenzio su ciò che di bello accade tra le mura dell’oratorio e nelle strade del quartiere, ma anche su ciò che non va - dallo spaccio al degrado, fino alla solitudine che attraversa molte vite.
“Un’alternativa bella è possibile”, affermano con decisione i missionari. Da questo desiderio è nato anche il contest musicale pensato come occasione di protagonismo sano per i giovani, lontano dagli eccessi della movida.
L’oratorio rilancia così il suo progetto educativo: una “grande Casa” aperta a tutti, dove sentirsi accolti e dove ogni ragazzo possa “fiorire, riconoscendo di essere amato”. Al centro, l’impegno quotidiano dei sacerdoti e dei volontari per creare uno spazio in cui la fede si intreccia con la cultura, la musica e la vita sociale.
L’appello finale è chiaro: “Non fermiamoci a un episodio sfortunato, andiamo avanti”. Da qui nasce l'idea di un nuovo concerto gratuito e aperto al quartiere. Il “Maggio in Oratorio” continuerà fino a fine mese, ma il progetto educativo, assicurano i sacerdoti, non si ferma mai.
I commercianti: "Equità di giudizio"
Al dispiace del parroco, don Paolo, si è unito il coro di residenti e commercianti che da anni combattono contro spaccio e mala-movida. E contro gli atti vandalici, le risse egli schiamazzi. "In piazza santa Giulia succede il finimondo e le forze dell'ordine, a volte, non arrivano nonostante le chiamate" accusa Salvatore, un cittadino. "Noi esercenti abbiamo scritto una lettera al sindaco in cui chiediamo di non fermarsi solo ai Tavoli di lavoro ma di spingere per un intervento del prefetto" così Elisabetta Crovella, presidente associazione commercianti di via Vanchiglia, e Giovanna Giorgio, presidente associazione Aqv.
"Le nostre associazioni - continuano -, chiedono equità di giudizio sul controllo del territorio. Non possono e non devono esserci due pesi e due misure".