Trent’anni fa, nel luglio 1996, Galatea Ranzi recitava versi di Clemente Rebora a Villa Bria, aprendo ufficialmente il primo Festival delle Colline Torinesi. Oggi quella stessa rassegna – che da cinque anni si svolge in autunno e si è consolidata come punto di riferimento per il teatro contemporaneo – festeggia il suo trentesimo compleanno.
Ideato e diretto da Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla, ora organizzato da TPE – Teatro Piemonte Europa, il festival torna dal prossimo 8 ottobre al 3 novembre con una proposta ricca e internazionale: 16 spettacoli, 7 prime, 4 nuove produzioni, distribuiti in 26 giorni di programmazione e ospitati in 7 location tra Torino e la sua prima cintura.
Trent'anni di teatro

"Trenta edizioni sono un traguardo di grande soddisfazione", spiegano Ariotti e Lagattolla. "Una lunga storia d'amore e un lungo viaggio con la stessa direzione artistica e organizzativa dall'inizio. Nel 1996 c'erano i paesi, le chiese, le ville e i castelli della collina, oggi c'è la città. Ma la vocazione del Festival resta immutata: uno sguardo sul teatro contemporaneo, internazionale".
Una vetrina globale
Il festival si apre con una storia d'amore e guerra firmata Agrupación Señor Serrano, compagnia catalana di culto: Historia del amor racconta un amore nato online e ostacolato dalle famiglie, in una sorta di Romeo e Giulietta 2.0. A seguire, arrivano i tedeschi Rimini Protokoll con una prima nazionale ambientata a Taiwan che affronta, con ironia, le ombre dell’imperialismo cinese.
Spazio anche alla voce potente dell’argentino Tiziano Cruz, alla riflessione sull’amore in età avanzata dello scrittore franco-marocchino Mohamed El Khatib, e a un focus dedicato al Libano, con i ritorni di Lina Majdalanie e Rabih Mroué e una performance originale della coreografa Maria Hassabi. Il viaggio tra le culture si chiude con Tiziana Arnaboldi che omaggia Oscar Schlemmer e il Bauhaus con il Teatro di Ascona.
Motus, Salgari e Frankenstein
Tra i nomi più amati dal pubblico torinese tornano i Motus, la compagnia più presente nella storia del festival, con un dittico ispirato a Frankenstein che esplora il confine tra vivente e non vivente, fino alle distopie dell’intelligenza artificiale.
Non mancano incursioni nella memoria storica con Elena Cotugno che dà voce a Matteotti al Museo del Risorgimento, e nella letteratura italiana con Aldo Salassa, che mette in scena l'incontro immaginario tra Emilio Salgari e il medico legale Mario Carrara, sullo sfondo dell'Italia coloniale e fascista.
Tra classici e nuove visioni
Completano il programma Marco Lorenzi e Il Mulino di Amleto con un progetto su Shakespeare (dopo il recente Premio Ubu), Paolo Musio con la lettura integrale dell’Eneide e Federica Rosellini, in scena con iGirl di Marina Carr, un lavoro che fonde drammaturgia inglese contemporanea, videoarte e musica. Proprio quest'ultimo è lo spettacolo che "unisce" il Festival con la stagione regolare dell'Astra-Tpe e si pone come ponte tra le due rassegne: sarà infatti programmato nel cartellone del teatro di via Rosolino Pilo ideato dal direttore artistico Andrea De Rosa.
Le contaminazioni e la festa
Originale e coinvolgente anche il DJ-show dei Sotterraneo, dove la pista da ballo si trasforma in palcoscenico e viceversa, per celebrare i 20 anni della compagnia e i 30 del festival.
Tra gli appuntamenti più attesi anche lo spettacolo itinerante di Benedetta Parisi, che conduce il pubblico in cuffia in un'esplorazione sensoriale tra Fondazione Merz e Garage Lancia, riflettendo sul senso della fruizione artistica.
Un festival che ha fatto la storia
Dal 1996 a oggi, il Festival delle Colline Torinesi ha proposto 603 spettacoli, di cui 157 internazionali, per un totale di 1.295 repliche e 287 prime assolute. Ha coinvolto 2.298 interpreti in 336 location, accolto 38 Paesi stranieri e circa 180.000 spettatori.
I luoghi dell’edizione 2025
Oltre al Teatro Astra e alla Fondazione Merz, cuore del progetto, gli spettacoli saranno ospitati al Teatro San Pietro in Vincoli, al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, al Palazzo degli Istituti Anatomici, alle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri e al suggestivo Le Roi Music Hall, a testimoniare la vocazione urbana e diffusa del festival.
Un segno d’artista
A suggellare il compleanno, l’opera “Moti Umani” di Mario Zorio, giovane artista torinese, omaggia i trent’anni del Festival con un’installazione pensata appositamente per la rassegna e visibile negli spazi della Fondazione Merz.
La chiusura con Malosti
In chiusura, Valter Malosti continua il suo percorso di studio su Primo Levi con una nuova proposta poetica e musicale: una silloge di poesie con musiche dal vivo.
Info e biglietti
BIGLIETTERIA: Teatro Astra, via Rosolino Pilo 6, martedì/sabato h16-19, tel. 0115634352, rivendite vivaticket in tutta Italia, on line www.vivaticket.it WEB: www.festivaldellecolline.it