Compie settant’anni il Teatro Stabile di Torino, fondato il 27 maggio 1955, e lo fa con una stagione 2025/2026 che porta un titolo tanto semplice quanto programmatico: "Essere umani". Un cartellone ampio e articolato, che da settembre 2025 a luglio 2026 proporrà 93 titoli, tra produzioni, coproduzioni, ospitalità e gli appuntamenti di Torinodanza.
Al centro, la volontà di restituire la complessità e la pluralità dell’umano, in tutte le sue sfaccettature: generazioni, linguaggi, sensibilità. La direzione artistica di Valerio Binasco, affiancato da Leonardo Lidi (regista residente), Kriszta Székely, Liv Ferracchiati, Silvia Gribaudi (artisti associati) e, da quest’anno, Diego Pleuteri (drammaturgo residente), conferma una vocazione corale e inclusiva, attenta al ricambio generazionale e all’innovazione.
Un dialogo lungo i secoli
La stagione intreccia tre grandi percorsi tematici. Il primo è un viaggio nella drammaturgia italiana, con testi che vanno da Machiavelli a Pirandello, da Goldoni ad Eduardo De Filippo, passando per Raffaele Viviani. Il secondo è un focus su William Shakespeare, con sette titoli in programma, da Amleto a Otello, fino a Romeo e Giulietta. Il terzo itinerario attraversa la drammaturgia contemporanea, con 24 autori viventi italiani e internazionali, tra cui spiccano nomi come Annie Ernaux, Stefano Massini, Alessandro Baricco, Annie Baker, Yasmina Reza, Diego De Silva, RezzaMastrella, Davide Sacco e molti altri.
Nuove generazioni e nuove energie
Un segno distintivo della stagione è la centralità delle giovani generazioni. A partire dall’apertura di stagione, affidata a Leonardo Lidi, fino alla rassegna Energie Nove (17-24 novembre alle Fonderie Limone), pensata come spazio per compagnie emergenti formate soprattutto da ex allievi della Scuola per Attori dello Stabile. I 15 titoli, programmati a due per sera, danno voce a giovani under 30 su temi urgenti del nostro tempo. Anche il gruppo PoEM, ensemble giovanile diretto da Gabriele Vacis, tornerà con due produzioni: il secondo capitolo della Trilogia dei libri e la ripresa del fortunato Novecento da Baricco.
In cartellone
Impossibile nominare tutti gli oltre spettacoli della stagione. Ma tra i più rilevanti c'è il personaggio di Pinocchio, che viene ripreso anche dall'immagina-guida della stagione. Ma non solo: Jurij Ferrini dirige e interpreta Mandragola di Niccolò Machiavelli, Filippo Dini firma la regia de Il gabbiano di Anton Čechov. Giovanni Ortoleva sceglie di misurarsi con la lingua di Vittorio Alfieri in Mirra, Ascanio Celestini dirige e interpreta La trilogia dei poveri cristi, Lino Guanciale è interprete di Napoleone. La morte di Dio, scritto e diretto da Davide Sacco a partire dai testi di Victor Hugo
Il corpo in scena
Curata da Anna Cremonini, la sezione Torinodanza si conferma una colonna portante della stagione, con 14 spettacoli e, in particolare, l’estensione Torinodanza EXTRA, che incrocia danza e teatro.
Grandi nomi
Accanto agli autori contemporanei e ai giovani emergenti, non mancheranno i grandi maestri della scena italiana. Il lungo elenco di attori e registi ospiti comprende, tra gli altri: Natalino Balasso, Gabriele Lavia, Stefano Massini, Silvio Orlando, Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Arianna Scommegna, Valeria Solarino, Pamela Villoresi, Milena Vukotic.
Il musical
Novità quasi assoluta per il Teatro Stabile è la presenza in cartellone di un musical. Il difficile compito di portarlo in scena è stato affidato a Kriszta Székely: il titolo è uno dei più noti, Chicago, qui proposto in una rilettura raffinata che, con gli interpreti del prestigioso Teatro Katona di Budapest, dona nuova linfa al capolavoro di John Kander e Fred Ebb, accentuandone la dimensione grottesca e la critica al culto dell’immagine.
Un anniversario che guarda avanti
Nel 2026 cadrà anche il centenario della morte di Piero Gobetti, e proprio a lui si ispira lo spirito di rinnovamento di questa stagione, che non è solo celebrazione, ma rilancio verso il futuro.