92mila euro per una moneta che, in origine, valeva 20 lire. Succede anche questo, nel mondo dei collezionisti. E Torino è stata la cornice di duelli all'ultimo rilancio, tra gli appassionati del genere. Nei giorni scorsi, infatti, la Casa d'aste Bolaffi ha battuto all'incanto 2600 lotti di numismatica, arrivando a venderne l'80% e ricavando un incasso di quasi 5 milioni di euro (4,9 per l'esattezza).
A fare la parte del leone, in particolare, sono stati i capitoli delle monete di Casa Savoia e della moneta e il record assoluto è stato quello delle il 20 Lire 1860 della Zecca di Bologna che ritraggono il volto di Vittorio Emanuele II (lotto 1366) assegnate a 92 mila euro. Quotazione piuttosto alta anche per i 10 Rubli in oro 1762 coniato da Pietro III, in eccezionale stato di conservazione (lotto 1917) arrivato a 91.500 euro. Successo anche per il 100 Franchi 1853 della Zecca di Bruxelles di Leopold I, aggiudicato a una cifra cinque volte superiore alla base d’asta (lotto 1726), ovvero 44 mila euro.
Tra gli altri migliori risultati si segnalano quelli messi a segno dal 5 Lire Aquila Sabauda 1901 della Zecca di Roma (lotto 1427, 40 mila euro), dal raro esemplare del 4 Zecchini 1722 del Gran maestro dell’Ordine dei cavalieri ospedalieri di Malta Marcantonio Zondadari della Zecca della Valletta (lotto 1882, 31.700 euro), nonché da monete e medaglie della Città del Vaticano.
Duelli a colpi di rilanci, insomma, anche se chi non ce l'ha fatta può sempre rifarsi: il prossimo appuntamento con la numismatica è previsto infatti in autunno.