Cipputi passa il testimone. Lo storico personaggio di Altan, rappresentazione del lavoratore (e in particolare operaio di fabbrica) negli scorsi decenni, al giorno d'oggi rischia di non rappresentare più il mondo che voleva rappresentare in passato. Almeno, non completamente: oggi ci sono "nuovi" Cipputi, ma sono lavoratori dei servizi, numericamente spesso superiori a quelli dell'industria manifatturiera.
Da questo spunto trae origine “Al (nuovo) lavoro Cipputi!”: dall’operaio di fabbrica ai lavoratori “dispersi” dei servizi. La mostra che si terrà presso l’Archivio di Stato in piazza Castello 209 – piazzetta Mollino dal 20 giugno al 6 luglio. L'inaugurazione è fissata proprio per il 20 giugno alle 18, alla presenza di Fabrizio Russo, segretario generale della Filcams Cgil, Serena Dandini e Michela Ponziani. La mostra sarà visitabile a partire dalle 11 dello stesso venerdì.
Un passaggio di consegne, insomma. Attraverso una mostra curata da Cosimo Torlo in collaborazione con Altan, prodotta da Solares Fondazione delle Arti con il supporto di Radar: l'evento propone un ricco repertorio di immagini sul mondo del lavoro tradizionale – quello simboleggiato dall’operaio di fabbrica Cipputi -, cui si affiancano nuovi disegni di Altan dedicati al “nuovo Cipputi”, cioè ai lavoratori dei servizi – lavoratrici delle pulizie, badanti, camerieri, commesse, vigilantes, rider e così via - che oggi costituiscono la maggioranza dei lavoratori dipendenti. In questo intreccio è, appunto, il “passaggio di consegne” raccontato da Altan tra il “vecchio” e il “nuovo” Cipputi.
La scelta di Torino per ospitare la mostra è tutt’altro che casuale: Torino, per decenni città simbolo del lavoro di fabbrica e oggi immersa in una radicale, sofferta trasformazione dei modi e degli stessi luoghi del lavoro. Disse Vittorio Foa sul personaggio di Cipputi: “Rappresenta l’uomo che lavora e che ha la coscienza del proprio lavoro, della propria
condizione”. Definizione valida ancora oggi, perché la fabbrica è sempre di meno il luogo centrale del lavoro ma il lavoro e le sue figure simbolo, i suoi Cipputi, restano protagonisti della vita sociale con le loro speranze, incertezze, delusioni.
Con questa iniziativa, la Filcams prosegue nello sforzo di rendere visibili i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro: a cominciare dal fatto che nei servizi del commercio, del turismo, della cura domestica, si concentra buona parte del “lavoro povero”, del dramma di milioni di persone che hanno un posto di lavoro anche fisso ma percepiscono un reddito del tutto insufficiente a vivere con dignità.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 6 luglio con i seguenti orari: lunedi-venerdi 11/18 sabato-domenica-festivi 14/19.