Sanità - 12 giugno 2025, 11:35

Salute sessuale maschile, i massimi esperti mondiali di Urologia ne parlano a Tauras Torino

La disfunzione erettile può compromettere gravemente la qualità della vita sessuale, con ricadute psicologiche gravi per 1 maschio su 8. Una problematica che colpisce anche il 50% degli uomini che guariscono di tumore alla prostata. Per fare il punto, dal 12 al 14 giugno Torino ospita il Congresso TAURAS, Tecniche Avanzate in Urologia Ricostruttiva Andrologica e Sessuale, organizzato da Humanitas Gradenigo

Torino diventa capitale della Chirurgia andrologica e funzionale ospitando dal 12 al 14 giugno la nuova edizione del Congresso TAURAS, tradizionale appuntamento per fare il punto sulle terapie per la disfunzione erettile, inclusa la chirurgia ricostruttiva uretrale e la protesica peniena. 

L’evento vede la partecipazione di relatori ed esperti di fama mondiale provenienti da Europa, Asia, Nord Africa e Stati Uniti, con collegamenti da Kuwait, Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Iran, Regno Unito, Egitto, Brasile e Stati Uniti, oltre a molteplici centri universitari e ospedalieri in Europa. Con il patrocinio delle principali società scientifiche nazionali e internazionali di Urologia e Andrologia, il coinvolgimento di Humanitas University e dell’Università degli Studi di Torino, il congresso organizzato dal dott. Omid Sedigh, Direttore della Struttura Complessa di Urologia e Andrologia Ricostruttiva dell’ospedale Humanitas Gradenigo e Adjunt Professor di Humanitas University, si pone come punto di riferimento per il confronto multidisciplinare, la diffusione delle migliori pratiche cliniche e la formazione specialistica di alto livello, con sessioni dedicate alle live surgery.

TAURAS 2025: un'occasione per la chirurgia urologica funzionale d’eccellenza

Il Congresso TAURAS 2025 è uno degli appuntamenti più rilevanti a livello internazionale per la chirurgia andrologica e ricostruttiva, che accoglie ogni edizione oltre 100 partecipanti in presenza e migliaia di streaming. Durante i tre giorni dell’evento, medici da tutto il mondo avranno l’opportunità di assistere in diretta a un programma scientifico di altissimo livello, che unisce didattica, pratica e confronto multidisciplinare.

Il cuore del congresso sono infatti le chirurgie in diretta, trasmesse dalle sale operatorie dell’ospedale Humanitas Gradenigo, accompagnate da video di procedure complesse pre-registrate, presentazioni di casi clinici, letture magistrali e sessioni tematiche dedicate alla chirurgia oncologica e ricostruttiva peniena.

Tra le procedure più attese, interventi all’avanguardia come l’impianto di protesi peniena a tre componenti, eseguito con approccio infrapubico o penoscrotale; la tecnica “sliding”, utilizzata per correggere retrazioni peniene in pazienti con malattia di La Peyronie; la falloplastica ricostruttiva, indicata in seguito ad amputazione per tumore penieno; uretroplastiche anteriori e posteriori; il trattamento mini-invasivo delle stenosi uretrali e ureterali con palloncini medicati di ultima generazione; la linfadenectomia inguinale, fondamentale per la gestione dei tumori penieni; la prostatectomia robotica con impianto protesico contestuale; e l’impianto di sfintere urinario artificiale in pazienti con grave incontinenza urinaria.

Un’attenzione particolare sarà riservata anche all’uso della robotica in ambito oncologico urologico, attraverso sessioni multidisciplinari che coinvolgeranno chirurghi, oncologi e specialisti di diverse aree.

Per ampliare ulteriormente le possibilità di partecipazione, l’intero congresso sarà trasmesso in diretta streaming, consentendo a urologi, andrologi, specializzandi e fellow da ogni parte del mondo di seguire gli interventi, interagire con gli esperti e aggiornarsi sulle tecniche più innovative anche a distanza. Una scelta che rafforza la missione del TAURAS: diffondere la conoscenza e favorire l’eccellenza clinica a livello internazionale.

Disfunzione erettile post-operatoria: una complicanza frequente dopo il tumore

Ogni anno, in Italia, vengono diagnosticati oltre 36.000 nuovi casi di tumore alla prostata, rendendolo il tumore più diffuso tra gli uomini. Di questi, circa 12.000 pazienti vengono sottoposti a intervento chirurgico, e oltre il 50% sviluppa una disfunzione erettile grave, spesso irreversibile.

Nei casi più complessi, quando i trattamenti farmacologici e riabilitativi risultano inefficaci, la protesi peniena rappresenta l’unica soluzione terapeutica realmente efficace. Tuttavia, secondo i dati clinici, in Italia solo 1 paziente su 10 riesce ad accedere a questo trattamento, con meno di 500 impianti effettuati ogni anno, a fronte di una stima di circa 3.000 richieste.

Un tema cui la Società Italiana di Andrologia e la Società Italiana di Urologia pongono grande attenzione e di cui si discuterà durante il Congresso TAURAS.

Protesi peniene: cosa sono e come funzionano nella disfunzione erettile

La disfunzione erettile – l’incapacità di mantenere un’erezione sufficiente a un rapporto sessuale – pur non essendo una malattia in senso stretto, ma una conseguenza di varie patologie (diabete, ipertensione, malattie neurologiche, induratio penis plastica, tumori), interventi chirurgici (trapianti, asportazione di tumori) e traumi, può portare a isolamento, crisi relazionali, depressione. Le linee guida internazionali considerano le protesi peniene come standard terapeutico nei pazienti che non rispondono ad altre terapie.

Oggi, le protesi peniene sono dispositivi sofisticati, idraulici e invisibili che consistono in due cilindri inseriti chirurgicamente nei corpi cavernosi del pene allo scopo di rendere l’organo sufficientemente rigido. Esistono diversi tipi di protesi peniene: semirigide, con una consistenza costante, oppure idrauliche che permettono l’erezione volontaria azionando un controllo sotto la cute, ma invisibile dall’esterno. Con queste protesi, l’erezione è come quella naturale, la sensibilità e capacità di eiaculazione sono mantenute come prima dell’intervento, così come la funzionalità urinaria.



 

I.P.

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