Motori - 16 giugno 2025, 07:30

Audi Q4 e-tron: Il Test Drive di Stefano Mormile con Sesto Autoveicoli

Tutti i segreti del SUV elettrico Audi svelati grazie alla disponibilità della concessionaria di Monza.

Audi Q4 e-tron: Il Test Drive di Stefano Mormile con Sesto Autoveicoli

Partiamo. Stazione di Torino Porta Nuova, sabato 20 Aprile ore 7e54. Treno direzione Milano, colazione e poi Metro direzione Sesto per raggiungere la concessionaria Audi Sesto Autoveicoli in Sesto San Giovanni (MI), Viale Edison n.130.

Arrivati, ci attende Audi Q4 40e-tron di colore nero e qualche dettaglio cromato. Q4 è il SUV di taglia media tutto elettrico di Audi: lungo 458 cm, largo 186 e alto 163 è il primo prodotto della casa dei 4 anelli nato sulla piattaforma modulare elettrica MEB del Gruppo Vag che ha debuttato nel 2021. Tale piattaforma, comune anche ai modelli VW ID.3 e ID.4 prevede la stessa scocca, la stessa geometria delle sospensioni: all’anteriore un McPherson con braccio virtuale e impianto frenante con dischi ventilati, al posteriore un Multilink e freni a tamburo. Quest’ultimo dettaglio non deve far storcere il naso ai puristi della meccanica e della guida perché in questa piattaforma tuttadietro, la maggior parte delle decelerazioni non è affidata all’impianto frenante bensì allo stesso motore elettrico di trazione che in fase di rilascio funziona come generatore e provvede a immagazzinare l’energia dissipata nella batteria riducendo consumi e lo sprechi. L’esemplare a me affidato ha un solo motore elettrico sull’asse posteriore: eroga 204cv e 310Nm di coppia da fermo, monta una batteria al litio da 77 KWh effettivi (82KWh nominali) con un’autonomia dichiarata di 528 km nel ciclo WLTP. Essendo tuttadietro ha anche la trazione “posteriore”. Se meccanicamente la Q4 e-tron è gemella delle VW, nella parte di tuning (messa a punto) e nella parte software, è completamente un’Audi: infatti l’ambiente è lo stesso delle sorelle del marchio e il cosiddetto ecosistema Audi è aggiornatissimo e perfettamente funzionante.

Iniziamo dalla guida: comportamento dinamico esemplare e impeccabile, l’auto è sicura: piantata a terra come ogni Audi, silenziosissima come è per natura un’elettrica, oltre che comoda e ampia per gli occupanti. Il design interno si sposa alla perfezione con la matita degli esterni che incorniciano un nuovo stile inconfondibilmente Audi che sa di nuovo: la plancia si sviluppa su 3 livelli e l’originalità della consolle centrale sospesa nella parte inferiore tra i sedili anteriori è visivamente snella, piacevole e contribuisce ad aumentare il senso di ampiezza e ariosità. Strumentazione tecnologica perfettamente leggibile anche sotto il solo a picco e un head-up display, davanti al guidatore, perfetto per leggibilità vista la presenza della realtà aumentata. Questa presenza trasforma le nuove strade in strade percorse da sempre quanto è fluido, efficace e a prova di errore.

Ma è all’esterno che l’auto risulta di una bellezza imbarazzante: è riferimento puro. Semplice e mai banale, le linee della fiancata spiccano per slancio e grazia: le proporzioni tra le superfici vetrate e i lamierati della carrozzeria sono perfettamente bilanciate, la continuità stilistica tra anteriore e posteriore è esemplare e magnetica; sottile e allungata la parte anteriore, sottile e allungata – stile Porsche 911 – la parte posteriore; l’altezza del corpo vettura è perfetta tanto che salire e scendere è sempre agevole. Poi su quegli pneumatici Continental WinterContact 255/45 R20” l’auto pare galleggiare sull’asfalto, pur senza far calamitare l’attenzione sui cerchi bicolore. 

Stavolta sono accompagnato. Chi mi siede a fianco critica l’elettrico perché vuol sentire il rumore dei pistoni; critica l’elettrico perché vuol tenere il cambio in mano; Critica l’elettrico perché… lo fanno tutti. Ma una volta seduta apprezza gli spazi, la comodità, i materiali, gli accoppiamenti, la solidità. E dopo i primi metri in strada, percepisce fluidità, silenziosità e spinta copiosa. E, come avesse in testa un sensore direttamente collegato al tachimetro che non vede, ogni volta che supero i 100 all’ora si gira verso me e dice: “Stefano, vai piano”. Fortuna che l’acceleratore è perfettamente calibrato e può essere dosato con precisione millimetrica per centellinare ogni granello di coppia: così, tra la grande autonomia rilevata, la silenziosità e la capacità del corpo vettura di digerire ogni asperità, mi tolgo qualche soddisfazione… mentre lei è confortevolmente assopita!

Stefano Mormile

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