Cultura e spettacoli - 18 giugno 2025, 11:03

18 giugno, Giornata Internazionale del Picnic: siete pronti a festeggiarla?

L’occasione per godersi un pasto all’aperto e apprezzare la natura. Storia e curiosità da sapere

Le dejéuner sur l’herbe (Manet), Parigi, Museo d’Orsay

Le dejéuner sur l’herbe (Manet), Parigi, Museo d’Orsay

Voglia di aria aperta, sole sulla pelle e profumi di natura? Il 18 giugno è la Giornata internazionale del picnic.

Per celebrare al meglio questa ricorrenza, basta scegliere un posto immerso nel verde, portare con voi copertina, cestino, roba da bere e da mangiare. Poi, eventualmente, si possono aggiungere a vostra discrezione amici, fidanzati, libri da leggere, musica e giochi per trascorrere il pomeriggio.

Per il cibo da preparare potete scegliere una terrina di verdura, formaggi con miele, tortino al cioccolato, focaccia, grissini e panini fatti in casa. Non dimenticate qualcosa da bere: acqua, vino, ma anche succhi e bibite. Tenete tutto al fresco, all’ombra o in borse frigo.

Una volta terminato il relax, obbligatorio raccogliere i rifiuti e lasciare l’area ben pulita: il rispetto dell’ambiente viene prima di tutto.

ORIGINE DEL PICNIC

Sembra che il picnic sia nato nel Seicento in Francia come pasto informale nell’intervallo di battute di caccia o lunghi viaggi a cavallo degli aristocratici. I nobili francesi infatti, erano soliti presenziare a rigidi pranzi e quindi sentivano il bisogno di qualcosa di meno formale quando andavano alle battute di caccia.

Maria Antonietta li adorava e amava svagarsi, pranzando all’aperto negli ampi prati di Versailles. Ma non era la sola: si narra che l’Imperatrice di tutte le Russie, Caterina la Grande, avesse un cesto così grande che per trasportarlo venivano impiegati 8 domestici.

Dopo la Rivoluzione francese, quando i parchi da privati divennero pubblici, il picnic diventò un’occasione di ritrovo e svago popolare, che si diffuse in tutto il mondo.

Da un punto di vista etimologico, la parola picnic, di cui l’Oxford English Dictionary registra l’apparizione del vocabolo nel 1748 con il significato di merenda e gita, deriva dal termine composto piquenique che in francese abbina piquer (rubacchiare, spilluzzicare) all’arcaico nique (piccola cosa di poco valore), un riferimento all’abitudine di mangiare un pasto sobrio, senza tante formalità.

Questa pratica è valida soprattutto in Inghilterra, che dedica non un solo giorno, ma addirittura un’intera settimana alla celebrazione del picnic. Il gesto di condivisione e fratellanza portò anche alla nascita della Picnic Society, che si riuniva a Londra.

L’ARTE DEL PICNIC

Il picnic divenne talmente popolare, anche tra le classi agiate, che nel 1863 Édouard Manet, lo immortalò nel famoso dipinto Le dejéuner sur l’herbe, dove l’artista rappresenta una compagnia di amici, due coppie per l’esattezza, intenti a passare momenti di convivialità sul prato.

Troppa convivialità per qualcuno, visto che una delle due donne è totalmente nuda ed è in compagnia di uomini. La Parigi bigotta e perbenista gridò subito allo scandalo, ottenendo però l’effetto opposto: venne fatta involontariamente così tanta pubblicità al quadro che si crearono code interminabili per vederlo e Manet divenne il pittore più acclamato della capitale. Le dejéuner sur l’herbe è tuttora esposto al Museo d’Orsay e ammirato da milioni di visitatori ogni anno.

Oggi, grazie al pennello coraggioso di un grande maestro dell’arte, possiamo goderci questa bella giornata all’aria aperta e il meritato relax in buona compagnia… cosa c'è di meglio?

Silvia Gullino

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