"Donne e motori", ma contro i pregiudizi. È l'obiettivo di Linda Villano, 25enne torinese inserita nella lista "100 donne del 2025" di Forbes Italia. Designer, fondatrice dell’Associazione Italiana Donne per l’Automotive (Aida), Villano prova a dare voce alle donne in un mondo, quello dell'automobile, in cui il loro ruolo non è così scontato.
"L'immagine della donna a fianco all'auto è sempre stata oggettificata - dice -. La donna viene pensata vicino all'auto come una donna oggetto. Per questo stiamo portando avanti il progetto 'Donne e motori: gioie e basta' di Elisabetta Cozzi, una mostra fotografica che vuole abbattere la barriera della donna oggetto a fianco dell'auto. Il problema non è la donna a fianco all'auto, è come l'uomo si pone con l'auto e con la donna".
Linda Villano ha sviluppato in autonomia la passione per l'auto, durante il suo percorso di studi come designer, non era materia di famiglia. L'automobile era l'oggetto più particolare dal punto di vista della progettazione e, dopo la maturità all'indirizzo design industriale del Liceo artistico Passoni di Torino e la laurea in Trasportation Design allo Iaad, capisce che la comunicazione e la storia dell'auto sono gli aspetti che la appassionano di più.
Da lì le prime esperienze come guida al Mauto, dove ancora non pensa alla discriminazione delle donne nel mondo automotive. "Vengo accolta dal Museo Nazionale dell'Automobile - racconta -, lì conosco Mariella Mengozzi, direttrice del museo e l'ho vista come un esempio. Ma non avevo ancora chiaro che il mondo automotive aveva così tanta disparità, non includeva le donne. Non mi sono posta il problema finché non ho iniziato a collaborare con altre realtà e mi sono resa conto delle difficoltà che avevano le donne anche solo nel lavorare quotidianamente".
Villano spiega che il termine "auto" nasce al maschile ed è Gabriele D'Annunzio a definirla femminile. L'auto era stata pensata come mezzo per gli uomini, poi in realtà racconta che tanti aspetti vengono progettati da donne, come i tergicristalli e la linea di mezzeria delle strade: "La storia dell'auto è chiaramente predominata dall'uomo, da qui la necessità di creare una realtà che promuove le donne nel settore auto. Ho avuto più difficoltà di un ragazzo a inserirmi nel mondo auto, io stessa ho subito delle molestie, un po' fisiche un po' verbali".
Da queste esperienze e da questi ragionamenti è nata, a inizio 2024, l’Associazione Italiana Donne per l’Automotive, che raccoglie donne e ragazze che lavorano nel settore, ma anche appassionate o uomini che supportino l'idea di un mondo auto più inclusivo e aperto alle donne, dove "donne e motori" non sia un'accoppiata denigratoria o basata sull'oggettivizzazione della figura femminile.
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