Economia e lavoro - 02 luglio 2025, 15:37

Amianto in Telecom: il Tribunale di Bari condanna l’INAIL a riconoscere la malattia professionale di un ex tecnico di Bari

Amianto in Telecom: il Tribunale di Bari condanna l’INAIL a riconoscere la malattia professionale di un ex tecnico di Bari

Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Bari ha condannato l’INAIL a riconoscere la malattia professionale cagionata dall’esposizione ad amianto di F.V., affetto da multiple placche pleuriche bilaterali ed ispessimenti pleurici. Il lavoratore è stato impiegato per 31 anni in attività di assistente tecnico presso la sede Telecom Italia di Bari in Via Caldarola, a circa 50 mt dallo stabilimento Fibronit di Bari.

L’attività lavorativa dell’ex tecnico Telecom 

L’ex dipendente Telecom ha svolto attività di assistente tecnico con funzione di coordinamento e di controllo dei tecnici specializzati negli allacciamenti telefonici e nella manutenzione degli stessi, insieme alla manutenzione di cavi telefonici posati su pali in legno e di grossi cavi telefonici posati nelle tubazioni sotterranee. Proprio nello svolgimento di tali attività, nonché in quelle di collaudo dei lavori affidati alle imprese appaltatrici, l’ex tecnico è stato esposto ad amianto anche a causa delle operazioni di coibentazione e scoibentazione in totale assenza di strumenti di prevenzione e di mezzi di protezione personale.

Per l’intero periodo di lavoro, dal 1969 al 2000, F.V. è stato esposto alla fibra killer non solo direttamente, ma anche indirettamente e per contaminazione degli ambienti in cui svolgeva la sua attività lavorativa. 

La sede Telecom Italia S.P.A. (già Sip S.p.a) di Bari in Via Caldarola, si trovava a circa 50 mt dallo stabilimento Fibronit di Bari, sito industriale dismesso, nel quale venivano prodotti manufatti in cemento amianto. Proprio attraverso la lavorazione di questo minerale allo stato friabile si generava l’aerodispersione di polveri e fibre di amianto anche nelle zone adiacenti allo stabilimento. 

F.V., come tutti i lavoratori Telecom Italia che operavano sul territorio Italiano e impiegati come tecnici o manutentori nelle centrali telefoniche, era stato dotato di un telo ignifugo a forma di lenzuolo contente amianto crisotilo, al fine di proteggere i materiali e gli oggetti dalle fiamme dei cannelli saldatori a gas propano utilizzati per la colatura di piombo e stagno e per l’applicazione di guaine termo restringenti.
 

La vicenda giudiziaria

Nel 2020, l’ex dipendente Telecom Italia aveva presentato domanda all’INAIL per il riconoscimento della malattia professionale, che in un primo momento gli è stato negato. Pertanto, ha deciso di rivolgersi all’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, per intraprendere la sua battaglia giudiziaria. 

Il Tribunale, a seguito dell’accertamento medico legale che ha confermato il nesso causale della malattia con l’esposizione alla fibra killer durante l’attività lavorativa, ha condannato la Telecom Italia a riconoscere ad F.V. una rendita mensile per la malattia professionale. La vittima è, infatti, attinta da una condizione di sofferenza anche per il rischio di insorgenza del mesotelioma pleurico

Dopo questa condanna adesso agiremo per il risarcimento del danno e nei confronti di INPS per ottenere la maggiorazione della pensione”, ha dichiarato l’Avv. Ezio Bonanni. 

L’ONA continua a tutelare i militari vittime dell’amianto 

La missione dell’Osservatorio Nazionale Amianto - ONA APS continua non solo contro l’amianto, ma anche contro tutti gli altri cancerogeni potenzialmente pericolosi per la salute umana, sottolineando l’importanza della prevenzione e sicurezza sul lavoro, nel settore pubblico e privato. L’emergenza amianto, infatti, permane anche nel settore delle Forze Armate, che si aggiunge a quella relativa all’uranio impoverito. Proprio in forza dei dati epidemiologici recentemente aggiornati con la pubblicazione da parte dell’INAIL dell’VIII Rapporto ReNaM, risulta essenziale la missione portata avanti dall’ONA, sotto la guida dell’Avv. Ezio Bonanni, in sinergia anche con l’Osservatorio Vittime del Dovere, guidato sempre dal legale pioniere dell’amianto. 

L’ONA negli anni ha costituito un team che promuove un approccio interdisciplinare, grazie alla collaborazione di medici legali, criminologi, tecnici, al fine di supportare l’azione legale di tutela per tutte le vittime e i loro familiari. 

L’Osservatorio Nazionale Amianto fornisce consulenza medica e legale attraverso il numero verde 800 034 294.

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