Giro di vite dell'Asl Città di Torino per garantire più sicurezza ai medici ed infermieri, dopo le aggressioni all'ospedale Maria Vittoria e San Giovanni Bosco. Nel dettaglio è prevista l’installazione di nuove telecamere di sorveglianza e l’adozione di un protocollo di sicurezza rafforzato, in collaborazione con la Prefettura di Torino.
Aggrediti dai rom
Misure che l'Azienda ha deciso di adottare dopo che, nella notte tra l'1 ed il 2 luglio, sei sanitari sono stati picchiati da un gruppo di rom. Nei pressi del Maria Vittoria si sono infatti fronteggiate due bande, dopo che un furgone poco prima aveva investito un uomo nel controviale dell'ospedale.
Durante le concitate fasi dell'intervento sanitario sono stati aggrediti dai nomadi anche cinque infermieri ed un medico, che hanno riportato traumi e ferite tali da richiedere l’abbandono del lavoro, con difficoltà per i colleghi. Ma si tratta solo dell'ennesimo episodio, a seguito del quale il Direttore Generale dell’ASL Città di Torino, Dott. Carlo Picco ha effettuato un sopralluogo all'ospedale.
"Situazione inaccettabile"
"Questa situazione che ricorre frequentemente nei nostri nosocomi - fanno sapere dell'Asl - non è più accettabile e non può essere tollerata. I rom seguono in massa i loro congiunti ricoverati, creando spesso situazioni di degrado, accattonaggio, danneggiamenti e aggressioni a operatori e utenti".
"Personaggi di ogni tipo e etnia - aggiungono - portano quotidianamente pericolo nei nostri pronto soccorso". Da qui la decisione di implementare la videosorveglianza e di un protocollo di sicurezza.
"Chiediamo aiuto alle istituzioni e forze dell'ordine"
“La sicurezza dei nostri operatori è una priorità assoluta: continueremo a lavorare con tutte le istituzioni e le forze dell’ordine per prevenire ogni forma di violenza. Questa escalation di aggressioni non può più essere più tollerata: chiediamo a tutte le istituzioni e alla società civile di condannare fermamente questi atti e di sostenere il nostro impegno per un ambiente di lavoro sicuro" concludono il dott. Carlo Picco ed il dott. Fabio De Iaco.
Ravello (FdI): "Piemonte si costituirà parte civile contro chi aggredisce medici"
A schierarsi accanto ai medici il vice capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte Roberto Ravello: "La violenza in corsia è una linea rossa che non può essere superata. Chi aggredisce in ospedale dev’essere perseguito con la massima severità". L'esponente del partito della Meloni annuncia poi una misura: "A breve porteremo in Consiglio Regionale la costituzione automatica di parte civile della Regione Piemonte in casi come questi: un segnale tangibile di vicinanza".
Sulla stessa linea l'assessore regionale Maurizio Marrone, che chiarisce: "Serve tolleranza zero".