Cultura e spettacoli - 08 luglio 2025, 12:46

Al Museo Egizio, le rinnovate tombe di Iti e Neferu e Ahmose. Greco: “Riallestiremo almeno una sala all’anno”

Aperte da oggi con il nuovo allestimento, tra le novità un guscio protettivo per i resti della principessa. Il direttore: “Primo passo verso l’etica dei corpi”

Al Museo Egizio, le rinnovate tombe di Iti e Neferu e Ahmose. Greco: “Riallestiremo almeno una sala all’anno”

Il Museo Egizio dall’8 luglio riapre due nuovi allestimenti: quello della sala delle tombe di Iti e Neferu e della saletta dedicata alla tomba della principessa Ahmose.

Due le novità principali del riallestimento: il riallestimento sulla base delle fotografie di Schiaparelli del ciclo pittorico di siti e Neferu, con l’aggiunta di una pittura ritrovata nei depositi del Museo di Antropolgia ed Entonografia dell’Università di Unito tuttora in fase di restauro; i calzari in cuoio della principessa Ahmose restaurati e per la prima volta esposti al pubblico.

"Rispetto al vecchio allestimento abbiamo oggetti che sono esposti per la prima volta al pubblico e collegati ai corredi funerari", spiega la curatrice Cinzia Soddu.

"L’altra novità narrativa si ricollega alla sala corredo Nefertari, abbiamo cercato di valorizzare i reperti frammentari con grafiche e disegni ricostruttivi. Il focus è sulla ricerca, dalla scoperta reperti per restauro. Tra gli elementi più Interessanti, il frammento di un tessuto su cui sono incise le tracce della collana che la principessa Ahmose doveva avere al collo, ecco che gli oggetti che rimangono sono testimoni di quello che ci manca. Ci sono domande che restano aperte, per esempio non sappiamo a chi appartiene la terza tomba numero 39".

"Dieci anni fa già avevamo allestito questa sala, ma è la prima volta che queste pitture sono collocate in un certo ordine a rievocare la tomba - commenta il curatore Enrico Barbero -. Non sono pitture casuali, ma seguono un percorso, sono fotografie di quotidianità".

L'etica dei corpi

"Abbiamo un programma intenso di riallestimento di tutte le nostre sale - annuncia il direttore Christian Greco -. Almeno una volta l’anno riallestiremo una delle nostre sale. Ci concentreremo sull’etica dei resti umani, abbiamo persone che riposano al Museo Egizio, non mummie. La parte allestitiva è stata curata per ripensare la modalità espositiva della principessa Ahmose, trovata in una tomba depredata, così come accanto alla sua tomba quella di Nebiry e quella di un bambino di otto anni sconosciuto. Per seguire questa etica dovremo rivedere il nostro allestimento con rispetto a queste persone. Oggi è il primo tassello".

Nel caso in particolare del riallestimento dei resti di Ahmose, il Museo ha scelto una soluzione innovativa e rispettosa: è stato realizzato un guscio protettivo in fibra di basalto, modellato con precisione sulle forme irregolari del reperto. La presenza di micro-fori distribuiti su tutta la superficie consente un’efficace e invisibile ventilazione del volto, garantendo al contempo la conservazione ottimale e una presentazione rispettosa del reperto.

Chiara Gallo

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