"Lo Ius Scholae non è una priorità del Paese, ha dichiarato ieri Pier Silvio Berlusconi, azzoppando il dialogo in corso tra Forza Italia e Partito Democratico su un tema che la maggioranza degli italiani non pone tra le proprie priorità (come dimostrato dal fallimento del referendum dell'8 e 9 giugno), ma che rappresenta una riforma oggettivamente necessaria, per integrare migliaia di minorenni che vanno a scuola in Italia e sono figli di lavoratori stranieri che pagano le tasse nel nostro Paese. Le riforme non si fanno solo quando sono circondate dal massimo consenso".
Così Monica Canalis, consigliera regionale del Pd e vicesegretaria regionale del partito. "Berlusconi non solo ha azzoppato il dialogo in corso tra i principali partiti riformisti dei due schieramenti, ma ha sancito ancora una volta che a comandare in Forza Italia non sono i dirigenti del partito, nè i parlamentari eletti, ma la famiglia Berlusconi. Forza Italia, anche dopo la morte del suo fondatore, resta un partito personale e familiare, a dispetto di quello che possono pensare molti moderati, molti cattolici e molti esponenti della CISL, che avevano sperato in una maturazione di quel partito. Le parole pronunciate ieri da Pier Silvio Berlusconi lo dimostrano".
E conclude: "Altrochè ipotizzare anche in Italia una maggioranza Ursula come quella del Parlamento europeo... Forza Italia sta subendo una torsione conservatrice, che le impedisce di affermarsi come componente riformista moderna e di assumere iniziative autonome rispetto a Fratelli d'Italia. Vale per lo Ius Scholae a livello italiano e vale anche per le riforme di respiro piemontese, che latitano nonostante gli annunci del presidente Cirio. Forza Italia, purtroppo, oggi è la stampella di Fratelli d'Italia, e non è una buona notizia per i riformisti italiani, di tutti gli schieramenti".