Economia e lavoro - 16 luglio 2025, 17:27

Emergenza abitativa: la proposta di tassare e requisire gli appartamenti sfitti si scontra con le norme

Il progetto di delibera di iniziativa popolare "Vuoti a Rendere" ha ricevuto parere tecnico negativo dal Comune su quasi tutte le proposte. I firmatari dovranno cercare consiglieri disposti a presentare i loro emendamenti

Immagine di repertorio

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Il progetto "Vuoti a rendere" punta a rimettere in circolo gli alloggi sfitti per contrastare l'emergenza abitativa, ma sta subendo uno stop normativo difficile da superare. 

Da giugno 2024 oltre 3000 cittadini avevano firmato una delibera di iniziativa popolare che chiedeva il censimento degli immobili sfitti e l’intervento pubblico per restituirli alla collettività. In particolare, il documento contempla un sistema di sanzioni che parte da un livello monetario, con l'aumento di IMU e TARI, fino ad arrivare alla requisizione del bene per ragioni di emergenza abitativa.

Il parre negativo della Divisione Edilizia

È su questo principio di disincentivazione economica e possibilità di requisizione che si è infranta la delibera, ricevendo parere tecnico negativo dalla Divisione Edilizia Residenziale Pubblica, oltre che un tiepidissimo sostegno politico dai gruppi seduti in Consiglio Comunale, che dovranno votare il documento. Dopo più di un anno dalla presentazione delle firme, l'iter ha raggiungo il terzo momento di discussione nelle commissioni edilizia e servizi sociali presiedute da Tony Ledda e Vincenzo Camarda, dopo aver ricevuto la valutazione di regolarità tecnica e contabile da parte degli uffici comunali.

La valutazione negativa, però, rischia di bloccare il progetto. In particolare, gli uffici tecnici hanno sottolineato come la Città non disponga di strumenti volti a realizzare il censimento per gli alloggi di proprietà privata, che l'IMU applicata dal Comune di Torino sia già al massimo stabilito per legge, che il pagamento della TARI sia legato al consumo di rifiuti e che quindi sarebbe illegittimo alzare l'importo per un appartamento vuoto che non ne produce, e che non c'è alcuna legislazione che consenta la requisizione di immobili in stato di ingiustificato abbandono.

La politica preferisce gli incentivi alle sanzioni

La delibera di iniziativa popolare, dopo la raccolta firme dei cittadini, viene portata in aula dalla presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo. Per modificare i punti bocciati dagli uffici tecnici, quindi, servirebbero degli emendamenti, e per presentare degli emendamenti servirebbero dei consiglieri comunali disposti a farsi da tramite. 

Non sembra però esserci un forte sostegno politico per la totalità delle proposte, con la maggioranza dei gruppi consiliari che ha espresso una preferenza per metodi che puntino sull'incentivazione economica anziché sulle sanzioni, PD compreso. Il documento è stato comunque liberato per l'aula, con i membri di "Vuoti a Rendere" che dovranno cercare qualcuno che accolga le loro proposte. "Ci sono tutti gli elementi per consentire un'attività emendativa per consentire le modifiche dal punto di vista tecnico" ha dichiarato la presidente Grippo.

Favorevoli Sinistra Ecologista e M5S

Favorevole Sinistra Ecologista, con la capogruppo Sara Diena che ha auspicato l'approvazione dell'atto emendato. Anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Russi, ha espresso sostegno e si è detto disponibile a proporre emendamenti, mentre i gruppi di opposizione di centrodestra hanno manifestato contrarietà e difeso la proprietà privata dei proprietari degli alloggi.

È stato comunque apprezzato dai consiglieri l'intento del progetto di affrontare il tema dell'emergenza abitativa con un approccio deciso. Alcuni punti, infatti, erano stati fatti propri dal gruppo PD, che aveva presentato in aula una deliberazione che promuove l’elaborazione di un Piano dell’Abitare della Città di Torino

La creazione di un "Piano azzera vuoti"

Il documento, approvato dal Consiglio a inizio luglio, tra i numerosi punti vede anche la creazione di un "Piano azzera vuoti", che preveda interventi straordinari di lavorazione del patrimonio residenziale di proprietà della Città, e il potenziamento dell'agenzia comunale Lo.C.A.Re, che incentiva la firma di affitti a contratti convenzionati sul mercato privato. 

Un emendamento proposto dal capogruppo del PD Claudio Cerrato chiede inoltre di istituire una moratoria sui piani di alienazione degli alloggi di Edilizia Residenziale pubblica di proprietà comunale, ubicati nel Comune di Torino, proprio come scritto nel primo punto della proposta di delibera popolare.

Francesco Capuano

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