Politica - 18 luglio 2025, 14:20

Fissolo: "Coinvolgere e candidare più giovani per avvicinarli alla politica"

La ricetta del Capogruppo dei Moderati in Consiglio comunale per combattere l'astensionismo tra le nuove generazioni

Simone Fissolo, capogruppo dei Moderati in Consiglio comunale

Simone Fissolo, capogruppo dei Moderati in Consiglio comunale

Ad ogni elezione - sia essa Europea, Nazionale o Comunale - cresce un partito, quello dell'astensionismo. Sempre più persone scelgono infatti di non andare a votare, soprattutto tra i giovani. Ne parliamo con il capogruppo comunale dei Moderati Simone Fissolo. 

Perché i ragazzi e le ragazze di oggi scelgono di non partecipare alle consultazioni?

"I giovani non partecipano alle votazioni così come alla vita politica italiana perché l'astensionismo e l'indifferenza sono atteggiamenti comuni per gli adulti così come per i ragazzi. Secondo un’indagine di Eurobarometro nel 2021 in Italia ha votato il 50% dei rispondenti giovani dai 16 ai 30 anni alle ultime elezioni (locali, nazionali o europee)".

Il problema è che i ragazzi e le ragazze non si sentono rappresentanti da chi viene eletto?

"Secondo Anci Giovani, nel 2023 erano 19.596 gli amministratori under 36 in carica nei Comuni italiani (18% del totale). In 341 ricoprivano la carica di sindaco, mentre 486 erano vicesindaco. La maggior parte dei giovani amministratori era consigliere comunale (15.515), seguito poi gli assessori (3.067) e i presidenti di Consiglio comunale (187). Ottimo il livello di istruzione, con gli amministratori giovani che erano più preparati dei loro colleghi anziani: il 43% aveva in tasca un titolo universitario contro il 36% dei ‘non giovani’".

A livello di numeri quindi gli under 36 non sono abbastanza rappresentati: e per questo che non vanno alle urne?

"Come anticipato, la sfiducia nei confronti dei partiti è costante tra le generazioni. Non è corretto, tuttavia, dire che i giovani siano lontani dalla politica: un documento dell'ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) del 2024 spiega come essi considerano la politica uno strumento essenziale per cambiare il Paese e cercano spazi di partecipazione politica, ma il 74% di essi dichiara che parteciperebbe più volentieri alla politica se ci fossero più giovani tra i protagonisti. In estrema sintesi, per molti ragazzi la politica è qualcosa di distante e inaccessibile, a cui, pur volendo, non riescono a contribuire attivamente".

Come Moderati, ed in particolare lei Fissolo come capogruppo in Sala Rossa, quale è il vostro impegno?
"Ho rappresentato un gruppo di giovani in qualità di presidente nazionale di un'associazione politica iscritta al Consiglio nazionale dei giovani. Ho incontrato tantissime ragazze e ragazzi durante un progetto per lo Europe Direct della Città Metropolitana di Torino raccontando loro come funzionano le istituzioni, in particolare quelle europee, di cui si conosce sempre troppo poco. Oggi non posso che pensare a questo mio impegno e trasformarlo in proposte per vedere più giovani in politica. 

In Sala Rossa come Moderati in Comune esprimete Carlotta Salerno, assessora alle politiche giovanili.

"Si, lei in questi mesi ha coordinato il Consiglio dei ragazzi e delle ragazze per i giovani da 10 a 14 anni. Poche settimane fa poi ha organizzato un evento dal titolo: "Guardiamo al futuro con chi lo farà" con la presenza di realtà che si occupano di giovani: Club Silencio, Visionary Torino, Agesci e Università di Torino per discutere del futuro del nostro territorio con chi poi lo vive e lo vivrà nei prossimi anni".

Anche in Consiglio Regionale c'è stato un contributo?
"Nei prossimi giorni verrà presentato un Ordine del Giorno da parte del Consigliere Silvio Magliano nel quale si chiede di riservare nelle liste una quota, sul modello di quanto fatto sul genere, per i giovani in tutte le liste e le candidature per tutte le composizioni elettorali. Chiediamo al Governo nazionale di istituire una quota obbligatoria di under 35 per tutte le competizione elettorali possibili, dalla Regione, alla Camera sino al Comune: i partiti così sarebbero obbligati a coinvolgere i giovani".

Fissolo facciamo un esempio concreto, per dare più sostanza alla proposta.

"Si potrebbe pensare ad un 20% di under 35, che poi significa 8 candidati su 40 Consiglieri comunali nel 2027. Io per età non rientro più".

Quale idea per Torino?
"Nel capoluogo possiamo da subito ragionare sugli strumenti di partecipazione civica. Laddove possibile lasciamo che un ragazzo di 16 anni possa presentare una petizione al Consiglio comunale per lamentarsi di cosa non funziona, un referendum per abrogare una decisione sbagliata che abbiamo preso o proporre una delibera che migliori le cose. In questo modo li abituiamo alla partecipazione da subito, per poi coinvolgerli nella politica appena possibile per legge". 

Oltre a questo, c'è qualcosa nel concreto che voi come politici potete fare?

"Ho pubblicato un libro di educazione alla cittadinanza attiva per studenti nel 2017, con una casa editrice indipendente di Torino, dal titolo: "L'Europa sono io", che è in fase di aggiornamento e verrà pubblicato in una nuova edizione questo autunno. All'epoca della mia prima candidatura nel 2021 avevo 32 anni e ho incontrato tutte le difficoltà economiche di iniziare questo percorso. Si potrebbe poi aiutarli nella campagna elettorale, usando una leva economica. Ad esempio si potrebbe pensare di esentare gli under 35 dal pagamento dell'iIa sulle spese elettorali: è una proposta fattibile.

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