Cultura e spettacoli - 23 luglio 2025, 09:19

Sonic Park 2025: l'edizione amara "fuori sede" riesce a superare le 16 mila presenze

Sold out per Nino d'Angelo. Fondazione Reverse: "Il cambio di location e il ritorno in un contesto urbano sono stati una prova complessa, ma necessaria"

Sonic Park 2025: l'edizione amara "fuori sede" riesce a superare le 16 mila presenze

Il Sonic Park 2025 si conclude con oltre 16 mila presenze. 

Un'edizione difficile che ha visto spostarsi la storica sede del Festival dalla Palazzina di caccia di Stupinigi alle OGR Torino e alla Certosa di Collegno, segnando un nuovo capitolo nella storia del festival che negli anni passati aveva registrato fino a 35 mila presenze. 

25% di pubblico nuovo 

Di quei 16.500 il 50% proveniva da Torino, mentre il 25% dalle provincia, il 10% dal Piemonte,  10% dal resto d'Italia e 5% dall'Europa; il 25% è stato un pubblico nuovo.

I concerti 

Cinque appuntamenti consecutivi dal 14 al 17 luglio – gli ultimi due nella stessa sera – hanno riempito di musica e pubblico le serate torinesi, tra debutti emozionanti e ritorni attesissimi. A inaugurare la nuova location del set è stato il concerto – già sold out in prevendita – di Nino D’Angelo, il giorno seguente è toccato all’energia inconfondibile di Gianni Nannini e poi ancora Jacob Collier, i Dream Theater e Paul Kalkbrenner. Annullati i concerti di Tony Effe e Riccardo Muti. 

Il calendario 2025 si chiuderà in autunno, con il live speciale di ASCO il 19 novembre alle OGR Torino: un set immersivo tra elettronica d’autore e scenari digitali.

"Questa settima edizione di Sonic Park ha rappresentato per noi un punto di svolta importante e anche una sfida professionale. Il cambio di location e il ritorno in un contesto urbano sono stati una prova complessa, ma necessaria date le condizioni, che abbiamo affrontato insieme a una squadra straordinaria. Volevamo restituire al pubblico l’esperienza di un festival che non perde intensità, ma che evolve e si adatta, restando fedele alla propria visione. Il pubblico ci ha seguito con entusiasmo e riconoscenza, e questo è il segnale più forte che riceviamo Ci teniamo inoltre a ringraziare i colleghi e gli operatori culturali presenti sul territorio che da subito ci hanno supportato" dichiarano Fabio e Alessio Boasi di Fondazione Reverse. 

ch. ga.

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