Economia e lavoro - 23 luglio 2025, 13:55

Puzze e fragranze: la profumeria chiede lo spostamento dei bidoni: "Usati anche dal ristorante"

I cassonetti col coperchio rotto attirano le mosche, non proprio il massimo in questi caldi giorni d'estate

I cassonetti col coperchio rotto attirano le mosche, non il massimo per un negozio di profumi

I cassonetti col coperchio rotto attirano le mosche, non il massimo per un negozio di profumi

Immaginate di dover entrare in un negozio di profumi, ma di avere nel naso una puzza che non se ne vuole andare. Non sembra il massimo, ma è proprio quello che accade a una profumeria del centro di Torino, che deve fare i conti con i bidoni dell'immondizia posti esattamente di fronte al proprio ingresso.

Cattivi odori e visuale ostruita

Conseguenze: cattivi odori, visuale ostruita e clienti scoraggiati, il colmo per un negozio che vende profumi. La profumeria in questione si trova in via san Massimo, all'angolo con via Des Ambrois, ed è uno dei negozi del centro che deve fare i conti con la trasformazione in atto del metodo di raccolta differenziata del cuore della città, che sta causando qualche problema a residenti e commercianti per il fisiologico periodo di adattamento. 

Il porta a porta

Nei prossimi mesi anche nel centro dovrebbero venire rimossi tutti i bidoni stradali ed implementata la raccolta porta a porta ma, nella zona del Borgo Nuovo e delle vie limitrofe, è ancora in fase di implementazione e i cassonetti si trovano ancora tra le vie del centro.

Di fronte alla profumeria ci sono due bidoni per la raccolta indifferenziata che, come riportato dalla negoziante, vengono riempiti spesso dal ristorante giapponese di fronte, anche di materiale organico. Pesce che, soprattutto, in estate, puzza a livelli insopportabili e attira nugoli di mosche anche a causa della rottura del coperchio di uno dei due cassonetti, che resta aperto.

Spostare il cassonetto

La richiesta della profumeria al Comune è che l'area adibita alla raccolta stradale da parte di Amiat possa essere spostata, scambiandola di posto con un parcheggio auto o con lo spazio per le biciclette di fronte alla strada.

Francesco Capuano

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