“La condizione dei rider è sempre più drammatica: crescono di numero e restano esposti a sfruttamento e precarietà. Servono tutele vere, sicurezza e diritti esigibili. Con l’atto di indirizzo che ho presentato – che spero venga approvato al più presto – chiedo alla Giunta regionale di promuovere, insieme a Governo e parti sociali, una riforma che garantisca un lavoro digitale sostenibile, etico e rispettoso della dignità umana” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.
“Studi recenti hanno evidenziato come la trasformazione del mercato del lavoro, accelerata dalla pandemia e dallo sviluppo delle piattaforme digitali, abbia creato nuove forme di vulnerabilità. I rider, in particolare, operano in condizioni spesso insicure, con compensi bassi, assenza di tutele contrattuali e gravi rischi per la salute. È inaccettabile considerare il loro impiego come semplice lavoro autonomo: si tratta, piuttosto, di una negazione strutturale dei diritti dei lavoratori, che compromette la sicurezza e il benessere delle persone coinvolte” prosegue Pompeo.
“Sono necessarie collaborazioni più strette con i Comuni per allestire spazi coperti e attrezzati con i servizi primari, iniziative di sensibilizzazione per i cittadini affinché comprendano le condizioni di lavoro dei rider e campagne indirizzate ai datori di lavoro per rafforzare la consapevolezza del loro dovere morale nei confronti dei lavoratori. Chiedo, poi, di stanziare fondi per supportare misure di sicurezza e percorsi di formazione destinati ai rider, nonché a prevedere risorse dedicate al sostegno dei lavoratori nei periodi caratterizzati da condizioni meteorologiche estreme prolungate, per cui sono impossibilitati al lavoro” aggiunge Laura Pompeo.
“In Italia operano circa 30mila rider e quasi 3mila in Piemonte. Molti sono immigrati, giovani tra i 18 e i 29 anni, e lavoratori in età matura, spesso senza alternative occupazionali. La loro attività rappresenta una fonte di sostegno importante, ma anche un lavoro povero e fragile, esposto a rischi elevati. E’ un dovere fare di più per persone alle quali troppo spesso sono negati i diritti concessi a ogni lavoratore” conclude la Consigliera Pompeo.