Caos politico a Venaria Reale. L’ultima seduta del Consiglio Comunale è stata annullata per assenza del numero legale, un fatto che ha scatenato un’ondata di critiche verso la maggioranza. Un episodio che, per i consiglieri Andrea Dei e Andrea Accorsi della lista civica "Venaria al Centro", segna l’ennesima conferma di una gestione in affanno.
"Nemmeno il minimo sindacale della presenza in aula è stato garantito – ha commentato il capogruppo della lista civica Venaria al Centro, Andrea Dei – e questo dice molto sul livello di smarrimento istituzionale a cui siamo arrivati".
Problemi al cantiere di Viale Buridani
Ma il blocco dei lavori consiliari sembrerebbe essere solo la punta dell’iceberg. Infatti, a far discutere è anche il cantiere di Viale Buridani, dove sono in corso interventi di rigenerazione urbana finanziati con 5 milioni di euro di fondi PNRR. Secondo i due consiglieri, i lavori sarebbero iniziati l’8 luglio, ben prima del via libera formale al subappalto rilasciato solamente il 16 luglio.
Una violazione che ha portato gli stessi a segnalare il caso a: Prefettura, Procura e ANAC. "Abbiamo chiesto alle autorità di accertare se ci siano state irregolarità nell'avvio anticipato del cantiere. – ha dichiarato il vicecapogruppo della lista civica Venaria al Centro, Andrea Accorsi – i cittadini hanno il diritto di sapere se i lavori pubblici rispettano le regole".
Rischio amianto?
Infine, a complicare ulteriormente il quadro, è il ritrovamento di amianto nell’area del cantiere. La presenza del materiale pericoloso è stata comunicata e confermata dal sindaco solo dopo una richiesta formale dell’opposizione, sollevando più di una perplessità sul fronte della tutela della salute pubblica. "Un ritardo ingiustificabile su un tema così delicato – ha ribadito il capogruppo Dei – che dimostra tutta l’approssimazione con cui questa amministrazione affronta anche le emergenze".
"Totale disorganizzazione"
Non meno gravi, secondo i due consiglieri, sono le continue difficoltà di accesso agli atti da parte del consiglio comunale, la pubblicazione disordinata dei documenti sull’albo pretorio e le convocazioni consiliari comunicate in modo tardivo e poco chiaro. Fino all’episodio paradossale dell’ultima seduta, in cui "è stato il Segretario Generale stesso a chiedere ai consiglieri come procedere – ha raccontato Accorsi – segno di una totale disorganizzazione".
La crisi, secondo l’opposizione, non sarebbe nata ieri. "Giulivi avrebbe dovuto rimettere il mandato già a metà legislatura – ha sottolineato Dei – quando una parte della sua stessa maggioranza gli chiese un cambio di passo. Ma ha preferito chiudersi nella sua torre d’avorio".
Nel mirino anche la modifica del progetto originario di Viale Buridani, avvenuta – sempre secondo l’opposizione – senza alcuna variazione dei costi. Una discrepanza che, unita alla mancanza di trasparenza, ha fatto aumentare i sospetti. "Modificare un progetto senza rivederne i costi solleva interrogativi legittimi sulla coerenza e correttezza dell'intera operazione", ha infine affermato Accorsi.