Ernie inguinali, ernie ombelicali, laparoceli post chirurgici: sono problemi della parete addominale che interessano circa il 6% della popolazione, quindi potenzialmente circa 6.000 cittadini in un bacino di utenza di circa 100.000 persone come la sola Val di Susa.
In particolare, la patologia di ernia inguinale riguarda circa il 5% della popolazione generale, e si presenta con una frequenza maggiore di 8 volte negli uomini rispetto alle donne.
parallelamente aumentano i casi di laparoceli post chirurgici, per l’aumento globale degli interventi e l’innalzamento dell’età della popolazione.
Per far fronte in maniera ottimale a questo frequente bisogno di salute della popolazione, dallo scorso 1° marzo, la Chirurgia dell’Ospedale di Susa, diretta da Massimiliano Caccetta, offre all’utenza della valle e in generale di tutta l’AslTo3, una specifica attività di chirurgia laparoscopica delle patologie erniarie della parete addominale.
Si tratta di patologie che riguardano la struttura muscolo-fasciale che racchiude gli organi interni dell’addome. Per questi casi è previsto un trattamento chirurgico, che può essere tradizionale (open), con incisione più o meno ampia per accedere direttamente alla zona da riparare, oppure laparoscopico, tramite tecniche mininvasive che intervengono sulla zona interessata con piccole incisioni e strumenti guidati da telecamere, con un minore impatto sul paziente e una maggiore precisione personalizzazione del risultato.
“L’obiettivo - sottolinea Giovanni La Valle, Direttore Generale dell’AslTo3 - è realizzare presso questo Ospedale un centro di eccellenza della patologia di parete addominale, per poter rispondere sempre meglio ai bisogni di salute della popolazione valsusina, e contemporaneamente ridurre i tempi d’attesa per queste patologie a livello di tutta l’Asl, trasferendo una quota di pazienti da Rivoli, dove questo tipo di chirurgia è già praticata ma vi sono attività di chirurgia maggiore, in particolare oncologica, che allungano i tempi d’attesa chirurgici per questi pazienti. L’obiettivo dell’introduzione di questa nuova tecnica, unita ad altre novità chirurgiche che verranno progressivamente adottate, ha l’obiettivo di riportare la Chirurgia di Susa a livelli di eccellenza per la piccola e media chirurgia, in sinergia con la Chirurgia di Rivoli, per gli interventi più complessi, non trascurando la chirurgia d’urgenza che continuerà ad essere svolta come testimoniato dall’incremento evidenziato negli ultimi mesi”.
Lo sviluppo della chirurgia laparoscopica di parete, che trova sempre maggior spazio nelle linee guida delle società scientifiche, ha richiesto un investimento tecnologico a vantaggio della sala operatoria di Susa, diretta dal coordinatore infermieristico Angelo Cincotta, che si è arricchita di nuove strumentazioni chirurgiche e materiale protesico all’avanguardia.