Start up innovative: esempi, cambiamenti normativi e nuove prospettive.
Il 2024 e la prima metà del 2025 hanno rappresentato una fase decisiva per l’evoluzione dell’ecosistema delle start up in Italia.
A oltre dieci anni dallo Startup Act del 2012, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha introdotto, con la nuova legge sulla concorrenza pubblicata in Gazzetta Ufficiale, un aggiornamento del quadro normativo pensato per far crescere le aziende che guardano al futuro.
Questo nuovo pacchetto di regole, chiamato Scaleup Act, mira a favorire l’espansione delle startup innovative, sostenendo gli investimenti, promuovendo le idee di start up e valorizzando le start up famose che rappresentano modelli di riferimento.
Startup innovative: spicca Torino
In questo contesto, soprattutto dopo i due anni di pandemia che hanno profondamente ridefinito priorità e modelli di business, molte realtà imprenditoriali hanno trovato terreno fertile per crescere non solo nelle grandi capitali dell’innovazione come Milano, ma anche in città come Torino.
Il capoluogo piemontese si è distinto per il crescente sviluppo di iniziative legate al digitale, alla sostenibilità e ai servizi smart.
Un ruolo chiave in questo processo è stato svolto da alcune delle più rinomate web agency torinesi, che hanno contribuito in modo significativo non solo alla propria crescita, ma anche al successo dei loro clienti.
Questo dinamismo ha generato effetti positivi sull’intera economia regionale, favorendone l'espansione e la modernizzazione.
L’ecosistema delle start up innovative si è quindi ampliato in modo più capillare, includendo territori tradizionalmente meno protagonisti, ma oggi sempre più attivi nella creazione di idee imprenditoriali ad alto potenziale.
Un segnale chiaro di come l’innovazione, supportata da nuovi strumenti normativi e finanziari, stia diventando sempre più inclusiva e distribuita.
Anche altre regioni italiane stanno emergendo con forza all’interno di questo nuovo scenario innovativo.
Start up digitali d'avanguardia: uno sguardo alle altre regioni
Start up digitali e realtà imprenditoriali all’avanguardia stanno prendendo piede in Sicilia, dove giovani talenti stanno dando vita a progetti che combinano tecnologia e valorizzazione del territorio.
A Napoli, il fermento creativo e l’energia imprenditoriale stanno trasformando la città in un polo sempre più attrattivo per nuove imprese orientate all’innovazione.
Bologna e tutta l’Emilia-Romagna, grazie a un ecosistema universitario e industriale altamente connesso, rappresentano un esempio concreto di come l’innovazione possa affondare le radici in territori dinamici ma accessibili.
Roma, infine, sta consolidando il suo ruolo di capitale non solo politica, ma anche tecnologica, ospitando numerosi hub e acceleratori che favoriscono la nascita e lo sviluppo di nuove iniziative.
In questo panorama variegato, gli esempi di start up di successo si moltiplicano e diventano punti di riferimento per chi desidera intraprendere un percorso imprenditoriale.
Comprendere cosa sono le start up, ossia imprese giovani e flessibili che puntano su modelli di business innovativi e sul rapido sviluppo tecnologico, è oggi essenziale per cogliere le opportunità offerte da questo nuovo contesto.
L’Italia, con le sue differenze territoriali, si sta trasformando in un laboratorio diffuso di idee, talento e futuro.
Start up innovative: cosa sono e quali sono le novità 2025
Le start up innovative sono imprese ad alto contenuto tecnologico, spesso di dimensioni ridotte, che puntano sullo sviluppo di prodotti o servizi fortemente innovativi. Con le nuove disposizioni introdotte dal Capo III della legge sulla concorrenza, in vigore dal 2025, viene aggiornato lo Start-up Act per riflettere meglio la realtà dinamica del settore e potenziare il sistema di supporto alle imprese emergenti.
L'articolo 28, in particolare, stabilisce che una start up innovativa debba rientrare tra le micro, piccole o medie imprese (Mpmi) secondo la definizione europea, e che non possa svolgere attività prevalente di agenzia o consulenza. Inoltre, vengono introdotti criteri più stringenti per la permanenza nella sezione speciale del Registro delle Imprese, con possibilità di estensione fino a sette anni totali in caso di passaggio alla fase di scale-up.
Investimenti in start up e incentivi: un'opportunità per l'ecosistema imprenditoriale
Le modifiche normative favoriscono gli investimenti in start up attraverso strumenti fiscali e contributivi. Gli articoli 29, 31 e 32 puntano a facilitare la raccolta di capitali, con misure quali la detrazione del 50% per investimenti in PMI innovative entro il 2024 e un nuovo credito d’imposta dell’8% per incubatori e acceleratori certificati a partire dal 2025.
Gli articoli 32 e 33 incentivano ulteriormente l’apporto di capitale da parte di fondi pensione e casse di previdenza, rendendo non imponibili i redditi derivanti dagli investimenti qualificati, a condizione che essi rappresentino almeno il 5% del portafoglio (10% dal 2026).
Grazie a queste misure, si punta a moltiplicare gli esempi di start up di successo su tutto il territorio, sostenendo in particolare le start up digitali e gli incubatori in grado di valorizzare giovani talenti e idee imprenditoriali.
Ogni nuova start up rappresenta un segnale positivo di un sistema che si fa sempre più inclusivo e competitivo.
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