Viabilità e trasporti - 04 agosto 2025, 13:33

Metro2, Torino cerca idee per regalarsi un "look" tutto nuovo per la prossima linea della metropolitana

Indetto il concorso internazionale che riguarderà le fermate del secondo tracciato di trasporto pubblico sotterraneo cittadino (a cominciare da piazza Carlo Alberto)

Una veduta aerea di piazza Carlo Alberto

Una veduta aerea di piazza Carlo Alberto

È stato indetto dal Commissario Straordinario della linea 2 della Metropolitana – Bernardino Chiaia - un concorso internazionale di idee per l’acquisizione di una proposta concettuale avente per oggetto l’architettura, il design e l’identità visiva integrata delle future stazioni della Metro 2 di Torino.

Studi di architettura, design e comunicazione visiva saranno invitati a formare team multidisciplinari per strutturare un concept architettonico, artistico e comunicativo per la nuova linea: dalle stazioni fuori terra presenti sull’ex trincerone ferroviario, a quelle interrate del centro storico, dalle coperture degli accessi, all’infografica e al wayfinding, per finire alle livree e agli spazi interni dei treni.

L’idea dovrà essere sviluppata in coerenza con il progetto elaborato da Infra.To. Il concorso potrà rappresentare un “laboratorio virtuoso” per l’ideazione di soluzioni progettuali innovative, dove la creatività delle soluzioni architettoniche e comunicative si misurerà con le caratteristiche strutturali, funzionali e trasportistiche della linea metropolitana. All'interno di un design integrato della Linea, saranno previsti spazi per la contestualizzazione delle singole stazioni con il contesto circostante.

La Metro 2 è un’opera fondamentale per il futuro della mobilità a Torino, ma rappresenta anche un’opportunità unica per ridisegnare spazi importanti della città” – dichiara il Commissario Straordinario Bernardino Chiaia. “Con questo concorso vogliamo promuovere soluzioni architettoniche di qualità, capaci di dialogare con i diversi contesti urbani che la metropolitana attraverserà. Le stazioni non saranno solo luoghi di passaggio, ma spazi pensati per integrarsi con l’ambiente circostante, valorizzare il paesaggio urbano e in definitiva migliorare la vita quotidiana dei cittadini. Siamo convinti che investire nella qualità del progetto, fin dalle sue prime fasi ideative, significhi costruire un’infrastruttura più efficiente, più accessibile e più bella. Una metropolitana che sappia rispondere alle esigenze di oggi e guardare con ambizione al domani, coerentemente con la grande eredità architettonica e urbanistica di Torino”.

Una giuria internazionale di architetti ed esperti in design e comunicazione, presieduta da Dominique Perrault, figura di rilievo internazionale con una lunga e prestigiosa carriera professionale a livello mondiale noto per interventi emblematici anche nell’ambito delle infrastrutture metropolitane e dei grandi progetti pubblici, valuterà le migliori cinque proposte selezionate. La proclamazione del vincitore è prevista per il marzo 2026.

Il vincitore del bando, oltre a vedere riconosciuta la propria idea come la migliore proposta durante il concorso, svolgerà il ruolo di “art director” al fianco delle imprese che realizzeranno le opere civili e gli impianti delle stazioni della linea 2 della Metropolitana.

 “La Linea 2 non è soltanto un’infrastruttura di mobilità ma un progetto urbano strategico, che trasformerà profondamente Torino, a partire dalla zona nord. Le stazioni lungo l’ex trincerone ferroviario, in particolare, attraversano una parte di città su cui stiamo lavorando con grande intensità. Intervenire in questa zona con intelligenza progettuale significa ricucire fratture, restituire spazi pubblici di qualità, generare nuove centralità urbanedichiara Paolo Mazzoleni, assessore all’Urbanistica della Città di Torino. “Per questo riteniamo fondamentale investire nella qualità dell’architettura, del design e della comunicazione visiva: non come ornamento, ma come parte integrante di una trasformazione urbana. Una metropolitana bella, leggibile, riconoscibile migliora la vita quotidiana dei cittadini e contribuisce nel contempo a costruire un’identità urbana contemporanea, coerente con la storia e l’anima di Torino

Tra i temi architettonici affrontati dal concorso di idee vi è anche la stazione Carlo Alberto, situata sotto l’omonima piazza. Essa rappresenterà la porta d’accesso al centro storico di Torino con le sue piazze monumentali, i musei e gli edifici storici.

Grazie a un Protocollo d’Intesa tra il Commissario Straordinario e le Residenze Reali Sabaude, istituto autonomo del Ministero della cultura, il progetto potrà prevedere il collegamento diretto tra la stazione e gli ambienti sotterranei monumentali di Palazzo Carignano, incluso l’ipogeo sotto il cortile, secondo il modello delle “stazioni d’arte” già affermato in contesti nazionali e internazionali come Roma, Napoli e Atene.

Il nodo di mobilità costituito dalla Stazione di piazza Carlo Alberto verrebbe così integrato con una offerta di servizi connessi al patrimonio culturale della città e della regione, all’interno di uno dei monumenti simbolo del barocco europeo.

“Molto di più di un biglietto da visita del distretto museale della città”dichiara Filippo Masino, Direttore delle Residenze reali sabaude“Immaginare una stazione d’arte a Palazzo Carignano significa portare la bellezza nel quotidiano, intrecciarla con la vita delle persone. Vuol dire abitare il patrimonio culturale e renderlo vivo, accessibile, capace di raccontare le ricchezze di Torino e del Piemonte. Gli affascinanti spazi sotterranei si apriranno come un dono alla città, e sarà anche l’occasione per restituire al pubblico la suggestiva sala ipogea progettata dall’architetto Andrea Bruno, recentemente scomparso. Questo ambiente diventerà una nuova, preziosa tappa del percorso museale, oggi al centro di un importante riallestimento curato dal Ministero della Cultura.”

Una sezione importante del concorso sarà dedicata alla contestualizzazione delle singole stazioni con il territorio. La metro 2 attraverserà quartieri molto diversi tra loro, per tessuto urbano, vocazione sociale e patrimonio storico-architettonico. Per questo motivo ogni stazione dovrà poter raccontare, anche visivamente, il legame con il contesto urbano circostante.

Oltre agli spazi interni, sarà data ampia importanza anche all’identificazione esterna delle stazioni. Le coperture degli accessi delle stazioni non dovranno solo assolvere al compito pratico di protezione dalle intemperie e dagli agenti atmosferici, ma potranno rappresentare elementi architettonici distintivi, coerenti, iconici e riconoscibili. In questo modo, l’infrastruttura si trasformerà in una rete di luoghi riconoscibili e narrativi, capaci di creare connessioni simboliche tra spazio, tempo e collettività.

comunicato stampa

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