Sos speculazioni sul grano che viene pagato agli agricoltori quasi venti euro in meno a tonnellata rispetto allo scorso anno nonostante una produzione sotto la media, con l’Ismea che ha confermato le previsioni fatte da Coldiretti e Cai – Consorzi Agrari d’Italia a inizio trebbiatura con un raccolto atteso di circa 3,7 milioni di tonnellate.
Il Piemonte è particolarmente vocato alla produzione di frumento tenero con una superficie di circa 84 mila ettari tra tutte le province, da quella di Alessandria con oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione a quella di Torino con 19500 ettari e più di 1 milioni di quintali, da Cuneo con 17 mila ettari e 934 mila quintali ad Asti con oltre 9 mila ettari e 540 mila quintali fino alle province del Piemonte orientale con 4 mila ettari e 240 mila quintali.
“I prezzi pagati agli agricoltori restano bassi mentre aumentano i costi di produzione – fa notare Mauro Bianco, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore cerealicolo-. A pesare è ancora una volta il fenomeno delle importazioni selvagge, con i primi quattro mesi del 2025 che hanno visto un incremento degli arrivi del 28%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, con l’effetto di far crollare il prezzo di quello nazionale. Le importazioni di grano canadese sono addirittura raddoppiate nello stesso periodo rispetto alla campagna commerciale precedente”.
“Una situazione inaccettabile che conferma un trend tristemente consolidato: negli ultimi anni diversi Paesi, dal Canada alla Turchia fino alla Russia, si sono alternati nell’inondare il mercato italiano di grano. In Piemonte, proprio di questo grano, ne arrivano oltre 2,4 milioni di quintali. Certo, sarebbe importante e curioso per noi e per i consumatori sapere quali sono i mulini e le industrie piemontesi che poi trasformano questo grano estero. Alla luce di questo scenario è ancora più importante incrementare e portare avanti il progetto di filiera Gran Piemonte, in collaborazione con il Consorzio Agrario del Nord Ovest, tramite il quale sono già stati seminati oltre 10 mila ettari di frumento tenero – spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Risultati in crescita che migliorano di anno in anno e che garantiscono alle nostre imprese sempre più una positiva remunerazione”.