Sanità - 07 agosto 2025, 20:20

L’assessore Rosatelli in visita al Cpr: “Uno scandalo giuridico e umano”

Condizioni difficili e trattenuti senza prospettiva di rimpatrio: l’amministrazione comunale continua la vigilanza sulla struttura di corso Brunelleschi

L'assessore Rosatelli in visita al Cpr

L'assessore Rosatelli in visita al Cpr

Continua l’azione di vigilanza dell’amministrazione comunale sul Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di corso Brunelleschi. Nel pomeriggio di oggi, 7 agosto 2025, l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha visitato la struttura per monitorare in prima persona le condizioni dei trattenuti e ribadire la posizione critica della giunta nei confronti di questi centri.

"Finché non chiuderà questo Cpr, non ci stancheremo di entrare per vedere la situazione con i nostri occhi. E finché non chiuderanno tutti i Cpr in Italia e altrove, continueremo a denunciare questo scandalo giuridico e umano", ha dichiarato Rosatelli, che ha definito la realtà della detenzione amministrativa "una vergogna come italiano ed europeo".

I numeri: 66 persone su 70 posti disponibili

Al momento della visita, nel centro erano presenti 66 persone su una capienza totale di 70. Circa 40 di loro provengono da Marocco e Tunisia, paesi dai quali è notoriamente complesso organizzare rimpatri effettivi. Molti dei trattenuti hanno quindi poche o nulle prospettive di uscita rapida o soluzione definitiva.

Storie che colpiscono

Durante l’incontro con i trattenuti, Rosatelli ha raccolto testimonianze che restituiscono la complessità e l’umanità spesso invisibili dietro i numeri. Tra loro, un giovane non ancora 19enne, arrivato in Italia da minore non accompagnato e con una vita ormai radicata in provincia di Venezia. "Lavorava, aveva relazioni, giocava a calcio: tutto è stato interrotto", ha commentato l’assessore, visibilmente colpito.

Il caso più emblematico è quello di un uomo di 60 anni, emigrato in Italia dall’ex Jugoslavia nel 1981 - lo stesso anno di nascita di Rosatelli - e residente da decenni a Carpi. "Ha lavorato una vita e ora si ritrova chiuso dietro le sbarre, pur non avendo commesso alcun reato", ha raccontato.

Struttura fragile, estate più sopportabile

Se il caldo in questi giorni ha dato tregua, i problemi strutturali del centro restano: la scarsa ventilazione, la mancanza di spazi dignitosi e il clima di incertezza che regna tra i trattenuti creano comunque condizioni di vita molto difficili. "In giornate come queste - ha concluso Rosatelli -, è quanto mai opportuno non abbassare la guardia". La visita si inserisce nel quadro di una strategia di sorveglianza attiva della struttura da parte del Comune, che continua a tenere alta l’attenzione sull’esistenza stessa dei Cpr come istituzioni che, secondo l’assessore, violano i diritti fondamentali delle persone.

Redazione

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