Economia e lavoro - 21 agosto 2025, 13:59

Carabinieri vittime del dovere, speronato nel corso di un’operazione anti-crimine: la Corte di Appello riconosce il diritto

Carabinieri vittime del dovere, speronato nel corso di un’operazione anti-crimine: la Corte di Appello riconosce il diritto

Dopo un primo rigetto della richiesta di riconoscimento di vittima del dovere, la Corte di Appello ha restituito giustizia nei confronti di un Appuntato Scelto dell’Arma dei Carabinieri. L’uomo era rimasto vittima di un incidente durante un’operazione anti-crimine, dal quale aveva riportato diverse infermità. 

L’incidente dell’Appuntato Scelto in un’operazione anti-crimine a Roma 

L’Appuntato Scelto dei Carabinieri, la sera del 4 giugno 2014, aveva ricevuto l’ordine di intervenire in via Cilicia, a Roma, a causa di una sparatoria. L’operazione, definita urgente a causa dell’alto rischio per l’incolumità dei cittadini, è stata ordinata dall’Ufficiale dell’Arma, al comando del nucleo radiomobile, che ne ha assunto la direzione. 

Il carabiniere si trovava alla guida di una Fiat Bravo, quando si è diretto verso il luogo insieme al suo superiore. La violenta collisione c’è stata nei pressi dell’incroncio tra via Prenestina e via Tor de’ Schiavi. A seguito dell’incidente, l’Appuntato Scelto ha riportato diverse lesioni, tra cui trauma cranico, fratture al bacino e anche cervicali, le cui conseguenze ancora oggi permangono nonostante siano trascorsi più di 10 anni dall’accaduto. 

Inizialmente, il Ministero della Difesa ha riconosciuto l’evento come causa di servizio, ma il Ministero dell’Interno ha fin da subito negato il riconoscimento di vittima del dovere. 

Dopo il primo rigetto, la Corte di Appello ribalta la sentenza

Alla base del rigetto del Ministero dell’Interno di fronte la richiesta di riconoscimento di status di vittima del dovere vi è il fatto che l’istituzione aveva riconosciuto l’incidente come “accidentale ed estraneo al servizio”. L’Appuntato Scelto era stato definito dal Ministero come “autista del Comandante” nel corso dell’operazione. Tali affermazioni hanno trovato l’avallo anche del Prefetto di Roma e del TAR del Lazio, che ha sentenziato: “L’evento lesivo non appare direttamente riconducibile all’attività svolta”. 

L’uomo ha così deciso di presentare ricorso alla Corte di Appello di Roma, che grazie all’impegno e alla determinazione dell’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA e Osservatorio Vittime del Dovere, è stato accolto. 

Il Ministero dell’Interno è stato condannato a riconoscere l’Appuntato Scelto dei Carabinieri vittima del dovere, con i consequenziali benefici previsti dalla legge. Il Giudice di secondo grado ha, infatti, riconosciuto l’attività svolta a giugno 2014 dal carabiniere come direttamente finalizzata al contrasto della criminalità, quindi compresa tra quelle citate della legge n. 266 del 2005. Pertanto, oltre al riconoscimento dello status, l’ex militare potrebbe ricevere circa 400mila euro, secondo le stime dell’Osservatorio Vittime del Dovere, cifra nella quale è compresa la speciale elargizione e gli arretrati accumulati fino alla pubblicazione della sentenza. Inoltre, l’uomo, oggi in congedo, percepirà a vita una pensione mensile di 2300 euro. “Ho servito lo Stato con lealtà, non avrei mai pensato di dover lottare per vedere riconosciuti i miei diritti. Dedico questa vittoria ai miei commilitoni caduti”, ha commentato l’Appuntato Scelto a seguito della vittoria in Corte di Appello. 

L’Avvocato Ezio Bonanni porta avanti la sua battaglia per la tutela di tutte le vittime del dovere

L’Osservatorio Vittime del Dovere, da anni impegnato nella tutela delle forze dell’ordine e delle vittime del dovere, anche in quest’occasione ha rimarcato il persistente deficit di riconoscimento e tutela verso chi indossa una divisa, prestando il proprio servizio in difesa della Patria. 

“Questa sentenza è una vittoria per tutta l’Arma dei Carabinieri e per ogni servitore dello Stato che rischia la vita ogni giorno. Chi indossa una divisa merita rispetto, non burocrazia e negazione. Abbiamo dovuto combattere contro il silenzio, l’indifferenza e il pregiudizio istituzionale. Ora la verità è stata ristabilita”, così ha commentato la recente sentenza della Corte di Appello di Roma l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’associazione. 

Il legale pioniere dell’amianto e delle vittime del dovere sta proseguendo attraverso le sue associazioni la sua battaglia a tutela di coloro che sono stati esposti a cancerogeni nel corso del servizio o che sono rimasti vittime di incidenti nel corso della loro attività lavorativa. 

L’Osservatorio Vittime del Dovere mette a disposizione per tutti gli appartenenti alle Forze Armate e per i loro familiari, in caso di decesso della vittima primaria, consulenza medica e legale attraverso il numero verde 800 034 294.

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