Gli echi dello sgombero dello storico Leoncavallo di Milano scuotono anche la politica torinese. Il capogruppo della Lega in Sala Rossa Fabrizio Ricca torna infatti ad incalzare il sindaco Stefano Lo Russo e commenta: "Torino prenda esempio e sfratti Askatasuna”.
Sgomberato dopo 31 anni
Lo sgombero del centro sociale milanese di via Watteau era stato rinviato un centinaio di volte e lo scorso novembre il ministero dell'Interno era stato condannato a risarcire 3 milioni ai Cabassi, proprietari dell'area, proprio per il mancato intervento. Questa mattina il blitz delle forze dell'ordine al Leoncavallo, liberato dopo 31 anni di occupazione.
Ricca (Lega): "Sfrattare Askatasuna"
Un provvedimento che Ricca definisce "un segnale concreto che fa crollare il tema dell’intoccabilità di una certa tipologia di attivismo che si muove in contesti non proprio limpidi". "Adesso - aggiunge - non ci sono più scuse nemmeno per Torino: chiediamo nuovamente al sindaco e al centro sinistra di prendere in seria considerazione lo sfratto di Askatasuna". "La città ha il diritto che le venga restituito l’immobile di corso Regina” conclude il leghista.
A replicare all'esponente del Carroccio, il capogruppo in Sala Rossa dei Radicali Silvio Viale: "Come per il Leoncavallo, Ricca dovrebbe rivolgersi a Piantesodi".
Sulla questione arriva anche un commento da Bruxelles, attraverso l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Giovanni Crosetto.
"Non servono regolamenti-farsa per coprire anni di occupazioni abusive: serve rispetto della Legge, subito - commenta Crosetto - Se a Milano è stato possibile, a Torino non ci sono più scuse. Se non si interviene, sarà chiaro che questa amministrazione è complice dell’illegalità.”