Sono 375. 889 le ore lavorate e da recuperare dal personale infermieristico dipendente dell’azienda AOU Città della Salute oltre a quelle contrattualmente previste, che diviso per quelle che sono le ore di lavoro giornaliere fanno oltre
52.000 turni di lavoro in più, impossibile da poter recuperare come invece spetterebbe.
Ovviamente non tutti i servizi soffrono allo stesso modo, quelli maggiormente colpiti risultano i dipartimenti di emergenza di medicina e chirurgia generale e specialistiche, reparti di degenza, pronto soccorso , sale operatorie, servizi ha 24 dove è necessario garantire la continuità assistenziale
Sono 74.185 ore da recuperare nei reparti di Anestesia, Rianimazione ed Emergenza
Sono 40069 ore da recuperare nei reparti di Medicina Generale e Specialistica
Sono 88573 ore da recuperare nei reparti di Chirurgia Generale e Specialistica
Tutto questo senza contare che Città della Salute è l’unica azienda in Italia che non applica il tempo di lavoro per la vestizione svestizione del personale prevista dal contratto nazionale.
Dall’01.01.2025 al 30.06.2025 , sono invece già 25.291 le ore lavorate in pronta disponibilità, istituto contrattuale utilizzato per le emergenze ma che spesso si trasforma in programmazione ordinaria di lavoro. Un dato che parla dei primi sei mesi che raddoppia proporzionalmente nell’intero anno fino a superare le 50 mila ore attivate.
Circa 20 infermieri , ogni giorno vengono attivati generalmente per la copertura di turni di lavoro per un totale di quasi 150 ore giornaliere con situazioni mai sanate dove anche il numero di pronte disponibilità supera il limite previsto dal contratto.
Anche in questo le stesse realtà realtà soffrono dell’utilizzo inappropriato di questo istituto.
Sono 3403 le ore attivate nei reparti di Anestesia, Rianimazione ed Emergenza
Sono 3077 le ore attivate nei reparti di Medicina Generale e Specialistica
Sono 8420 le ore attivate nei reparti di Chirurgia Generale e Specialistica
Numeri destinati a crescere in assenza di un piano straordinario in termini assunzionali ma anche organizzativi e di gestione delle risorse. Ricordiamo che Città della salute è l’unica azienda che non ha incrementato il personale in riferimento al 2018.
E’ chiaro che la situazione descritta, numeri e fatti alla mano, sono frutto di politiche del passato e non certamente da addebitare all’attuale commissario in uscita che ha altre colpe ormai note, dichiara Francesco Coppolella, Segretario Regionale del Nursind.
E’ evidente che le condizioni di lavoro e la poca valorizzazione del personale rendono una azienda che dovrebbe risultare la più attrattiva , la meno di tutte attualmente.
Dal 2015 infatti non c’è un contratto integrativo aziendale. Mentre in tutte le aziende si lavora e si procede con le progressioni economiche, l’incremento delle indennità legate al disagio, gli incarichi professionali per la valorizzazione delle competenze, ultima in Piemonte da questo punto di vista e per finire la corretta applicazione degli istituti contrattuali a Città della Salute è tutto fermo da tempo.
Probabilmente l’azienda cosi com’è è ingovernabile da chiunque ambia l’ambizione di dirigerla conclude Coppolella. Un carrozzone, forse troppo grande, impegnata da tempo ad affrontare importanti problemi di bilancio e notevoli criticità sotto diversi profili radicati ormai da troppo tempo.
I dati sono stati forniti dall’azienda su nostra richiesta formale
NurSind Piemonte Segreteria Regionale