Sport - 24 agosto 2025, 12:27

La Corsa d’la Scala Santa di Cavour torna dopo 50 anni per passare il testimone

Carlo Degiovanni lascia l’attività organizzativa proprio con la competizione che aveva lanciato il 31 agosto 1975

Carlo Degiovanni in gara alla prima edizione

Carlo Degiovanni in gara alla prima edizione

Non una semplice gara, ma un ritorno alle origini, che completa una carriera da organizzatore: quella di Carlo Degiovanni, che passerà il testimone alle nuove leve della rinata Atletica Cavour, di cui è presidente onorario.

Domenica 31 agosto, alle 9,30, in piazza Solferino a Cavour, tornerà in scena la storica Corsa d’la Scala Santa, competizione simbolo della corsa in montagna cavourese messa in piedi da un piccolo gruppo di pionieri che ha combinato insieme salita, discesa e pianura, in un contesto suggestivo come quello cavourese.

La gara, di 13 km e 400 metri di dislivello, sarà valida come prova unica del Campionato Provinciale Fidal e assegnerà al vincitore un premio d’epoca: una radio a valvole ‘Telefunken Domino Luxel’ del 1957.

Un ritorno che ha un sapore particolare, perché chiude un ciclo. Degiovanni ha scelto proprio questa corsa, da cui tutto era iniziato, per chiudere la sua carriera da organizzatore: “Chiuderò sì, ma come organizzatore diretto, soprattutto per tutte le questioni burocratiche – spiega una delle anime sportive più importanti del Pinerolese –, ma rimango disponibile per mettere un po’ della mia esperienza a chi la richiede per organizzare eventi”.

La passione di Degiovanni è sbocciata nel 1972 quando si ritirò dal calcio: un rigore sbagliato durante una partitella tra amici decretò la fine della sua carriera. Quella sera, con tre amici, decise per gioco di andare a prendere un caffè a Campiglione correndo. Otto chilometri, andata e ritorno. Fu la sua prima corsa. Di una lunga serie.

Con l’Atletica Cavour, fondata ufficialmente nel 1974, Degiovanni iniziò un’attività organizzativa che conta oggi oltre 300 manifestazioni, tra cui due Campionati Italiani, decine di prove regionali, il Tour Monviso Trail e la celebre Tre Rifugi Val Pellice.

Tantissimi anni e tantissimi aneddoti, come quando, alla prima edizione della Scala Santa, Renato De Palmas restituì il pettorale dopo pochi minuti esclamando: “Non sono mica una capra!” e si rifiutò di scalare la Rocca, ma tornò anni dopo, e vinse. O ancora Giuseppe Bruno, che alla sua prima vittoria passò sotto al filo del traguardo anziché spezzarlo: “Non volevo romperlo”, disse. Negli anni la Scala Santa ha visto salire sul podio atleti del calibro di Marco Gozzano, Don Luigi Chiampo e Claudia Priotti; prima donna cavourese a vincere nel 1982. E poi Valter Rossa, ‘il figlio di Marinot’, accolto al traguardo dall’abbraccio del mitico ‘Cecu la jena’, icona delle ‘piole’ locali.

“Uno dei momenti più significativi resta il Campionato Italiano di corsa in montagna del 1987, organizzato sulla Rocca di Cavour: un evento che suscitò incredulità, soprattutto tra i bergamaschi, che non pensavano fosse possibile realizzarlo in quel contesto – racconta soddisfatto Degiovanni –. Un altro episodio importante fu il Monviso Trail del 2013, nato su richiesta del Parco del Po Cuneese, attuale Parco del Monviso.”

Non sono mancate anche delusioni, che non riguardano però il lato sportivo e che non l’hanno devoluto: “In alcuni contesti, la collaborazione a livello locale risultò molto limitata. Spesso prevale un atteggiamento orientato più al ricevere che al contribuire attivamente. Se avessi permesso a queste delusioni di prevalere, avrei smesso molto tempo fa”.

Miriam Hamdi

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