Non è sopravvissuto Felix il bambino di tre anni vittima del drammatico incidente avvenuto sabato pomeriggio in una struttura ricettiva di Omegna. Il piccolo, di nazionalità moldava, si trovava in città insieme ai genitori per far visita a familiari residenti nel Cusio. In un momento di distrazione è sfuggito al controllo degli adulti ed è precipitato nella piscina del bed & breakfast.
Ok all'espianto degli organi
Fin dal primo momento la sua sopravvivenza è apparsa appesa a un filo sottilissimo. Ieri pomeriggio, all’ospedale Regina Margherita di Torino, i medici hanno dichiarato la morte cerebrale. I genitori, in un gesto di grande generosità, hanno dato l’assenso alla donazione degli organi. La famiglia, di origine moldava e residente a Omegna, si trovava in visita a parenti giunti dalla Germania, ospitati nel bed&breakfast “Al Poggio”.
La storia
La giornata era iniziata come tante altre, tra chiacchiere e momenti di allegria. Poi, d’un tratto, Felix non si trova più. Scatta il panico, partono le ricerche convulse: sono minuti di angoscia che sembrano eterni. È il padre a scorgere finalmente il figlio sul fondo della vasca. Senza esitazioni si tuffa, lo afferra e lo riporta in superficie. Nel frattempo parte la chiamata al 118. Non è chiaro quanto tempo il bambino sia rimasto sott’acqua, ma troppo perché il suo corpo potesse resistere: i soccorritori sono riusciti a rianimarlo a fatica, ma il piccolo non ha mai ripreso conoscenza.
Trasportato d’urgenza in elicottero all’ospedale torinese, Felix è rimasto in condizioni gravissime fino all’inevitabile annuncio di ieri pomeriggio.
Il parroco, don Gianmario Lanfranchini, ha subito contattato la famiglia del bimbo, di fede ortodossa, e padre Victor Cretu del monastero ortodosso di Arona. «Ho comunicato a padre Victor la mia piena disponibilità a organizzare l’ultimo saluto qui a Omegna, offrendo ogni supporto necessario», ha dichiarato don Lanfranchini.