Con l’Italia leader in Ue per produzione e biodiversità, occorrono misure per promuovere il prodotto 100% nazionale, valorizzandone tracciabilità, trasparenza e sicurezza alimentare verso il consumatore. E’ il messaggio lanciato nel corso dell’incontro “Riso: una filiera che nutre il pianeta”, organizzato da Coldiretti Piemonte a Vercelli nell’ambito del Festival internazionale Risò, con il patrocinio di Città di Vercelli e Provincia di Vercelli. Presenti in forze i risicoltori e gli agricoltori da tutte le province del Piemonte con i presidenti ed i direttori di tutte le federazioni regionali.
Ad aprire i lavori, moderati da Francesca Romana Barberini, il saluto di benvenuto del presidente di Coldiretti Vercelli e Biella, Roberto Guerrini, seguito dal sindaco di Vercelli, Roberto Scheda, dal presidente della Provincia di Vercelli, Davide Gilardino, e dall’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Bongioanni. A confrontarsi sul futuro del settore, con la presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari, Roberto Magnaghi, direttore generale Ente Risi, Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, Matteo Zoppas, presidente Agenzia ICE, Evelina Flachi, presidente Fondazione educazione alimentare, Mario Francese, presidente Associazione Industrie Risiere Italiane, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ed il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini.
Patrimonio unico
“Il patrimonio risicolo è da valorizzare lavorando sull’etichettatura dell’origine anche a livello europeo per promuovere i valori che contraddistinguono le nostre produzioni, dalla trasparenza fino alla sicurezza alimentare verso i consumatori e alla biodiversità - afferma Roberto Guerrini, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore risicolo -. I primati del riso italiani sono messi a rischio da una serie di fattori, dall’aumento record dei costi di produzione che grava sui risicoltori, alla concorrenza sleale di prodotto straniero, che nel 60% dei casi entra in Italia grazie a dazi agevolati, come nel caso di quello asiatico, senza però rispettare le stesse regole alle quali sono sottoposti i produttori tricolori. Una percentuale che rischia di crescere ulteriormente con l’accordo Mercosur, che aprirà il mercato europeo al riso sudamericano”.
"Puntare sulla filiera"
“Per dare certezze alle aziende risicole italiane e garantire il ricambio generazionale, è fondamentale anche puntare sullo strumento dei contratti di filiera - spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Come è necessaria l’introduzione di una clausola di salvaguardia automatica, che scatti in maniera immediata al superamento di determinate soglie di importazioni dai Paesi meno sviluppati, resta uno strumento essenziale per riequilibrare la concorrenza, garantire reddito ai produttori e difendere la tradizione risicola italiana”.