B. Vittoria / Vallette - 20 settembre 2025, 07:13

Linea 12, Roma tentenna sui fondi: "Ok a un nuovo progetto, ma mancano 50 milioni"

L'assessore a colloquio con i cittadini, il nodo delle risorse e dei tempi che si allungano

L'incontro tra i cittadini e l'assessore Foglietta

L'incontro tra i cittadini e l'assessore Foglietta

La Città stringe i tempi sul futuro della linea 12: il progetto andrà avanti comunque, ma con una soluzione alternativa che permetterà di salvaguardare la Spina Reale. Da Roma, però, non è ancora arrivata la certezza dei finanziamenti aggiuntivi richiesti, e senza quei 50 milioni l’opera rischia di nascere già zoppa.

Una storia, quella della Linea 12, che parte da lontano. Il Ministero, infatti, nel 2023 ha destinato 221 milioni di euro. Ma il tempo trascorso tra il progetto e la fase esecutiva ha portato a un rincaro di 53 milioni. "Abbiamo mandato una lettera al Ministro dei Trasporti il 30 luglio 2025 chiedendo ulteriori 50 milioni di euro per completare l’opera con la variante sotterranea - ha spiegato l’assessora alla Viabilità di Palazzo Civico, Chiara Foglietta -. Non è arrivata una risposta ufficiale, anche se il ministero ha confermato la possibilità di allungare i tempi. I fondi, invece, restano un nodo irrisolto".

Fermate sotterranee e niente buchi sulla Spina

La variante messa in campo dai progettisti prevede di recuperare l’ex ferrovia abbandonata da corso Emilia fino a Madonna di Campagna, trasformandola in una linea sotterranea con uscite direttamente all’esterno della Spina Reale. A rimanere attive saranno soltanto due fermate: la numero 6, in largo Giachino, e la numero 7, all’incrocio con via Cantoira.
"Lo stesso tracciato sarà realizzato senza toccare la Spina, evitando i buchi previsti in origine - ha ribadito Foglietta -. Vuol dire che la linea 12 sarà quasi una metropolitana, con tutte le complessità del caso".

Una scelta che comporta costi extra per gli strumenti aggiuntivi, come gli impianti di illuminazione e ventilazione, indispensabili a rendere sicuro e fruibile il percorso. Ma soprattutto per dei lavori che sicuramente diventerebbero più complessi dei precedenti, andando infatti a scavare sotto terra.

La mobilitazione dei cittadini

Se il Comune prova a tirare dritto, il fronte dei residenti non abbassa la guardia. "Abbiamo superato le 2.500 firme, tra abitanti del quartiere e non - ha raccontato Mario Panico, presidente del comitato 'Salviamo la Spina' -. È la dimostrazione che questo luogo ha un valore che va oltre i confini della zona".

Sulla stessa linea anche Legambiente: "Abbiamo già spiegato le nostre proposte - ha ricordato il portavoce Armando Monticone -. Per questo ritenevamo utile una presentazione chiara dello stato del progetto".

"Servono ancora 53 milioni"

L’impegno del Comune resta quello di portare a termine l’opera, ma il conto non torna. "Sappiamo che mancano 53 milioni - ha precisato Foglietta -. O si trovano le risorse oppure bisognava fare un progetto alternativo, che però non è piaciuto ai residenti. Al momento Infra.To ha avviato alcuni lavori propedeutici, che hanno creato allarmismi, ma sono indispensabili. Nelle prossime settimane avrò altri appuntamenti con il ministero e continuerò a chiedere questi fondi aggiuntivi, come un mantra".

L'obiettivo è mantenere il tracciato originale, ma eliminando una delle fermate previste al centro della Spina e costruendo quelle di largo Giachino e Cesalpino/Cantoira in modo meno impattante e senza forare lo spazio pedonale. "Saranno uscite simili a quelle della metro su corso Francia e saranno fuori dallo spazio della Spina" ha concluso l'assessore.

La linea 12, insomma, resta sospesa tra ambizioni da metropolitana e conti che non tornano, con un progetto che rischia di rimanere a metà se da Roma non arriverà presto un sì definitivo. A ottobre, tuttavia, l'assessore tornerà proprio nella capitale a bussare alla porta del Ministero. Sperando di portare a casa il risultato.

"Un risultato importante, che evita di compromettere la nuova isola pedonale e dimostra come il territorio sia stato finalmente ascoltato – ha commentato il vicepresidente della Circoscrizione 5, Antonio Cuzzilla –. Resta però il dato del tempo perso e le criticità del progetto iniziale: il tunnel di oltre 2 km sotto via Lucento comporta costi elevati e complessi, di fatto trattasi di una galleria ferroviaria che necessità di sistemi di sicurezza avanzati e una centrale operativa dedicata di cui non si è tenuto conto, aggravati da un +25% sulle spese complessive maturati in questi anni".

"Per questo – continua Cuzzilla – invito il Comune e l’assessore Foglietta a puntare sui tram bidirezionali, che consentirebbero di collegare Madonna di Campagna senza opere invasive, destinando le risorse risparmiate alla riqualificazione della stazione chiusa dal 2020, da trasformare in un moderno terminal bus con servizi per i cittadini".

"Se i fondi non dovessero arrivare da Roma, ma ad aprile avete presentato al ministero il progetto con la variante che porta il 12 in superficie ,giudicato in maniera positivo e che prevede la demolizione di 400 metri di spina, non si rischia di tornare indietro e ritrovarsi il progetto tanto malvisto?" Ha invece chiesto la consigliera della Circoscrizione 5, Cinzia Redavid.

Marco D’Agostino

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