Attualità - 23 settembre 2025, 19:39

Dal consiglio del papà all’esperienza indimenticabile: il campo Ana di Alice Bollati

La villafranchese racconta un’esperienza che le ha insegnato a fare gruppo

Alice Bollati con suo papà Massimo

Alice Bollati con suo papà Massimo

Due settimane di attività e vita comunitaria che, grazie al consiglio del papà alpino, le hanno fatto scoprire i valori delle truppe alpine.

“È stato mio papà a consigliarmi di partecipare, mi ha detto che secondo lui mi sarebbero piaciuti i valori alpini. A posteriori, devo dargli ragione al 100%”. La villafranchese Alice Bollati riassume così la sua esperienza al campo estivo dell’Ana a Fenestrelle, che si è svolto a Chambons ad agosto.

Bollati è una studentessa diciottenne, iscritta all’ultimo anno dell’Ipc Silvio Pellico di Saluzzo. Suo papà Massimo è componente del gruppo di alpini di Villafranca Piemonte, che fa capo alla sezione di Saluzzo. Da lui è partito lo stimolo per provare questa esperienza: “All’inizio ero un po’ intimorita dal partecipare, ma giorno dopo giorno mi accorgevo di essere nel posto giusto. Il prossimo anno mi piacerebbe partecipare al campo in Veneto”.

Durante la permanenza in Val Chisone, la 18enne ha potuto vivere pienamente lo spirito di comunità che il campo si proponeva di trasmettere: “Abbiamo fatto tante cose diverse: da attività di orienteering al primo soccorso. Ma quella che mi porto più nel cuore è la camminata ai 13 Laghi. Per me è stata davvero significativa. Camminare in gruppo è meditativo e coinvolgente, ci aiuta ad ascoltare gli altri e a conoscerci meglio, passo dopo passo il gruppo diventa più coeso e unito”.

Un altro momento particolarmente significativo per lei è stata la serata conclusiva: “Questo sempre perché le camminate, come dicevo prima, danno tempo e modo di ascoltare e fare gruppo. Siamo tutti insieme verso un obiettivo, si va allo stesso passo, si crea coesione con naturalezza. L’ultima sera abbiamo fatto una pizzata e una camminata in notturna, che ha sottolineato la bellezza dei valori alpini. Esserci per gli altri, assecondando il passo di tutti e stare bene insieme, mettendo davanti ai propri bisogni quelli del gruppo. Questi sono valori che mi rappresentano e che ho trovato nello spirito alpino, come un riflesso di ciò che sono e in cui credo”.

Bollati non ha dubbi nel consigliare questa esperienza ai suoi coetanei: “Può sembrare banale, ma è davvero un’esperienza bellissima che mi sento fortemente di consigliare ai miei coetanei.  In un mondo che ci spinge a pensare a noi stessi e mette sempre davanti l’ego, immergersi nei valori di comunità e solidarietà verso il gruppo è davvero qualcosa di benefico”.

Al termine del percorso, la studentessa racconta di essere tornata a casa con una nuova consapevolezza: “Ho imparato a mettermi in gioco sempre, a rispettare le regole e sostenere il prossimo. Coraggio non vuol dire non avere mai paura, puoi averla… il coraggio è andare avanti”.

Martina De Mieri

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