Si alza il muro in Sala Rossa contro "Vuoti a rendere", la delibera sul diritto alla casa proposta da alcuni cittadini ed associazioni legate a mondi del centrosinistra. A mettere l'ennesimo mattone non è l'opposizione, ma una parte della maggioranza: come già annunciato i rappresentanti in Consiglio comunale dei Moderati e di DemoS non parteciperanno alla discussione e al voto.
"Più corretto discutere sull'atto originale"
Come ribadiscono in una nota congiunta Mimmo Portas (Moderati) e Elena Apollonio (DemoS) esprimersi su "un testo completamente rivisto e modificato nel suo contenuto non è un segno di attenzione, ma al contrario, diminutivo e sminuente di un lavoro e delle istanze che ci arrivano da parti della città".
Rispetto al documento originale è infatti stata tolta la parte degli espropri e nella nuova versione il Comune agisce come un' "agenzia immobiliare". "Sarebbe stato più corretto che la discussione fosse sull’atto per come era stato formulato, senza fare intervenire emendamenti, canguri o altri correttivi".
"Sul tema della casa, - aggiungono Portas, insieme ai colleghi in Sala Rossa Simone Fissolo ed Ivana Garione, e Apollonio - sulle politiche di contrasto all’inverno demografico, sulla cittadinanza, sulle cure a anziani e persone senza fissa dimora, sulla transizione ecologica, sul dialogo e la pace, occorre cercare soluzioni non ideologiche e divisive, ma realizzabili, che favoriscano la cooperazione e non la contrapposizione nelle nostre comunità".
"Risposte parziali"
Per i due gruppi le risposte date dall'amministrazione Lo Russo e dalla maggioranza ai torinesi "sono ancora parziali. Abbiamo ancora un buon tempo per mettere a terra le tante progettualità avviate e crediamo che sia nostra responsabilità fare tutto il possibile perché questo avvenga".
E da parte di Moderati e DemoS arriva poi un appello ai colleghi, per questo anno e mezzo che manca alla fine del mandato previsto nel 2027: "Serve un cambio di passo sui temi sociali e ambientali" concludono Elena Apollonio (DemoS) ed i Moderati Mimmo Portas, Simone Fissolo e Ivana Garione