Oltre seimila esuberi nel giro di due anni: sono quelli dichiarati da Stellantis in Italia e riportati da Fiom Cgil nell'ambito dell'indagine "Stellantis: la grande fuga dall'Italia", diffusa oggi a Roma. Si tratta, in particolare, di 3700 esuberi nel corso del 2024 e di 2352 nel 2025. Numeri che fanno di Mirafiori - con ammortizzatori sociali e uscite incentivate - solo la punta di un iceberg più voluminoso.
Ammortizzatori sociali per tutti
Sempre secondo i metalmeccanici Cgil, per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali in Stellantis, al primo settembre 2025 su 32.803 dipendenti, 20.233 sono interessati da cassa integrazione e contratti di solidarietà, il 61,68%. Non se la passano meglio i lavoratori della componentistica: circa 8.523 lavoratori coinvolti su 13.865 sono interessati da ammortizzatori sociali che ne zavorrano il salario.
Meno veicoli prodotti
Numeri preoccupanti anche per quanto riguarda la produzione di veicoli: in 20 anni, dal 2004 al 2024, secondo l'indagine Fiom è stata persa una produzione di automobili pari a quasi 516mila unità (515.944, per la precisione). Considerando anche i veicoli commerciali, la perdita complessiva di volumi è stata pari a 520.798 unità. Nel 2024 sono state prodotte solo 289.154 auto e 190.784 veicoli commerciali. Negli stabilimenti che producono motori il crollo è di 534.700 unità, sempre dal 2004 al 2024. Delle nuove produzioni lanciate da Stellantis, molte mass market, nessuna si produce in Italia. La Topolino viene prodotta in Marocco; la Fiat 600 in Polonia; l’Alfa Junior in Polonia; la Nuova Panda in Serbia; la Nuova Lancia Y in Spagna. E a Torino cresce l'attesa per l'avvio della produzione della 500 ibrida, svelata in anteprima nei giorni scorsi in occasione del Salone dell'auto di Torino.
Lo studio segnala anche la svalutazione degli asset, “che implicitamente significa riconoscere la riduzione della produzione nei prossimi anni”, sottolinea Fiom. Ma secondo l'indagine i guai non finiscono qui: Stellantis continua a perdere quote di mercato, sia in Italia che in Europa. Tra il 2022 e il 2024 si è passati nel nostro Paese dal 35,23% al 29,13%, e il raffronto tra il primo semestre 2024 e lo stesso periodo del 2025 segna sempre una differenza negativa, passando dal 32,1% al 29,2%.
Calano gli investimenti
Ancora Fiom racconta come nel 2021 Stellantis ha realizzato investimenti pari a 4.939.699.000 euro, nel 2024 4.110.326.000 euro. Inoltre, in Italia la spesa in ricerca e sviluppo è progressivamente calata negli ultimi dieci anni, da 991,5 milioni nel 2014 a 314,3 milioni nel 2024. Il saldo negativo tra il 2023 (quando erano pari a 375 milioni di euro) e il 2024 è di 61,1 milioni di euro, segnalando il fatto che tale riduzione non si sta arrestando.
Incontro con l'ad Filosa
“Partirà ora una campagna di assemblee in Stellantis e nelle aziende della componentistica” ma “senza la risoluzione dei problemi proporremo una mobilitazione agli altri sindacati e ai lavoratori”, commenta Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil. “La prima cosa è capire se entro questo mese ci sarà il confronto con l’Ad Filosa e il governo, in assenza dei quali decideremo con i lavorato quali iniziative mettere in campo”, aggiunge De Palma, che conclude: "L’amministratore delegato Antonio Filosa ha preso in mano una situazione drammatica, determinata dal fallimento del piano di Carlos Tavares e proprietà. Siamo qui per chiedere un confronto urgente con l’amministratore delegato Filosa per la definizione di un piano industriale”.