La cornice è quella del Lounge Bar di Piano 35, pronto a un rilancio di cui solo il futuro saprà dirci di più. La presentazione stampa è quella di Buonissima, ormai giunta alla sua quinta edizione.
I protagonisti della scena sono Matteo Baronetto, ex Chef del Cambio oggi da sue parole “in aspettativa”, Luca Iaccarino, giornalista enogastronomico e Stefano Cavallito, avvocato da sempre prestato al mondo del food. Sono loro a delineare, tra incensamenti reciproci e non, il profilo di una manifestazione destinata a fare “kennedianamente” (sic!) qualcosa per far crescere la città di Torino e strapparla a una marginalità che la penalizza da troppo tempo. E che cosa fare per rilanciare Torino se non spingere sull’acceleratore del cibo, coinvolgendo in un dinamismo rivitalizzante anche l’arte e la bellezza? L’idea, tanto non nuova quanto retoricamente ripetuta, si concretizzerà dunque in pranzi e cene d’autore celebrati – è il caso di dirlo! – in luoghi aulici quali Palazzo Madama e il Castello di Rivoli, la Galleria Subalpina e Palazzo Saluzzo Paesana, Le Gallerie d’Italia e la Nuvola Lavazza. Quanto basta per dare all’evento quel quarto di nobiltà dal quale Torino non può prescindere.
I toni acuti della sinfonia del gusto…
Torino però, pur nobilitata dal prestigio di essere stata la prima capitale d’Italia, non è mai riuscita a sfuggire a quell’imprinting che, legato al passato della Fiat e del suo indotto, continua a indurla a pensarsi come una “città operaia”. E dunque la sinfonia di Buonissima giocherà inevitabilmente su un registro alto e su uno basso: chi potrà permetterselo si concederà l’esclusivissima Chef’s Table in Galleria Subalpina, interloquendo direttamente con Donato Ascani e Matteo Baronetto che proporranno ai loro sedici ospiti piatti spettacolari; o gusterà al Cambio le ricette di Moreno Cedroni della Madonnina del Pescatore; o, ancora, potrà assaggiare a Palazzo Madama le portate del menu dell’Opening Dinner ispirato a dieci chef di primo piano niente meno che dalla mostra “Vedova e Tintoretto. In dialogo” in corso in quella stessa sede; o, ulteriormente, essere tra i commensali della Cena dell’Arte al ristorante Scatto, dove il menu degli chef Josean Alija e Christian Costardi prenderà spunto dalle immagini di "Jeff Wall. Photographs" in corso alle Gallerie d’Italia; o, infine, essere ospite del Grande pranzo della domenica al Castello di Rivoli, dove otto chef al momento imprecisati proporranno le loro creazioni. Un autentico matrimonio tra cibo e bellezza dunque, officiato addirittura – in una prospettiva tutta sinergica – dal prestigioso “Giornale dell’Arte”.
… e quelli bassi della condivisione popolare
Ovviamente i toni acuti di Buonissima non saranno per tutti e soprattutto non saranno alla portata delle tasche di chiunque. Chi però non potrà permettersi l’eccezionale, potrà comunque andare perlomeno alla scoperta dell’ordinario. Non mancheranno infatti eventi proposti a prezzi relativamente contenuti: innanzitutto Piolissima che, coinvolgendo oltre venti realtà, intende ricreare l’atmosfera delle “piole” torinesi, con cene puntate su piatti tipici e animate da tornei di bocce e partite a carte, oltre che da musica e canti; e poi Bistromania, che avrà per protagonisti una decina di bistrot del territorio cui si uniranno cinque analoghe realtà catalane; e ancora, ma qui i prezzi saliranno già un po’, Metti Torino a cena, cene a quattro mani che si terranno nei migliori ristoranti della città; e infine Tram buonissimo, che consentirà di gustare manicaretti mentre ci si sposta per Torino respirandone l’atmosfera creata dalle strade, dalle piazze e dalle architetture che caratterizzano il tessuto storico cittadino. Senza tuttavia dimenticare Casa Buonissima che, in piazza Castello, offrirà per quattro giorni esperienze gastronomiche che andranno da talk a masterclass da laboratori a degustazioni fino alla presentazione di libri tematici.
A Taste of Alchemist: l’evento clou di Buonissima
Ad aleggiare sull’edizione 2025 di Buonissima, sia durante la conferenza stampa sia consultando il sito web dedicato, sembra essere un’aura di mistero: tutto, dai protagonisti a buona parte dei prezzi, è dichiaratamente prossimo ad essere svelato, pur essendo ancora al momento coperto da una segretezza comprensibile solo in una prospettiva volta a enfatizzare l’entità dell’evento. Di contro invece ad essere chiaro, nel protagonista e nel prezzo, è l’evento clou di Buonissima: la cena-spettacolo che, prevista per sabato 25 ottobre a Palazzo Saluzzo Paesana al prezzo di 500 € avrà come attore principale Rasmus Munk, chef del prestigiosissimo ristorante Alchemist di Copenaghen. In un evento gastronomico da lui pensato esclusivamente per Torino a prender forma sarà un’esperienza immersiva in cui piatti concettuali interagiranno con suoni, proiezioni e performance: “Un racconto – così recita la cartella stampa - da vivere con tutti i sensi, firmato da uno degli chef più rivoluzionari e visionari della scena gastronomica internazionale. Un viaggio nella cucina come non l’avete mai vista. Una cena in tema barocco, un’opera d’arte che prende vita tramite piatti inediti, creati per l’occasione e che non verrà mai più replicata”. Già, ancora un’opera d’arte! E io che pensavo che si stesse parlando di cibo…