Migliaia di torinesi sono ancora in attesa delle bollette Tari nonostante abbiano presentato regolarmente la richiesta di voltura dopo il cambio di residenza. Il caso è approdato in Consiglio comunale con un’interpellanza del consigliere leghista Giuseppe Catizone, che ha chiesto chiarimenti su una situazione definita “paradossale” e potenzialmente penalizzante per molti cittadini.
In attesa
Durante la seduta, l’assessore al Bilancio Gabriella Nardelli ha confermato che a luglio 2025 risultavano circa 10mila variazioni anagrafiche ancora in attesa di chiusura definitiva, precisando che i ritardi sono in gran parte dovuti alla sostituzione del software gestionale dell’Ufficio Anagrafe, che ha provocato un disallineamento tra le banche dati e un rallentamento nella trasmissione delle informazioni alla Soris, la società incaricata della riscossione dei tributi comunali.
“Il cittadino presenta online la richiesta di cambio indirizzo - ha spiegato Nardelli -, ma il completamento della pratica anagrafica può richiedere tempo. Se, nel frattempo, la voltura non risulta chiusa, la procedura Tari salta il giro di elaborazione e viene aggiornata nel ciclo successivo". L’assessore ha inoltre chiarito che non sono previste sanzioni o interessi per i ritardi non imputabili ai contribuenti, e che il sistema provvederà automaticamente a ricalcolare gli importi, tenendo conto anche di eventuali pagamenti già effettuati.
Task force
Per superare le criticità, Palazzo Civico ha avviato un piano di adeguamento tecnologico finalizzato ad automatizzare la chiusura delle pratiche e a garantire maggiore sincronizzazione tra i diversi uffici. “Al momento è in corso un piano di adeguamento tecnologico, con procedura automatizzata, per chiudere i processi in corso”, ha aggiunto Nardelli. "Ci auguriamo - ha replicato Catizone, dal canto suo -, che l’amministrazione renda noti i tempi di risoluzione e che assicuri una comunicazione chiara ai cittadini in attesa".