Cultura e spettacoli - 06 ottobre 2025, 17:27

Paola D’Agostino entra ai Musei Reali: “Più giovani e più rete con il territorio” [VIDEO]

La neo direttrice raccoglie il testimone di Enrica Pagella: “Spero di raccontare al mondo la storia culturale dei Savoia. Mi piacerebbe portare una grande mostra come quella del Barocco del 1969”

Musei Reali, Paola D'Agostino è la nuova direttrice

Musei Reali, Paola D'Agostino è la nuova direttrice

Paola D’Agostino, nuova direttrice dei Musei Reali, spiega le linee che guideranno il suo lavoro sul solco della sua predecessora, Enrica Pagella. “Da domani saremo al lavoro su un doppio binario: quello della programmazione annuale e quello dei prossimi quattro anni” ha spiegato ai giornalisti a Palazzo Reale. 

I lavori alle Serre 

Primo tra gli obiettivi da raggiungere la conclusione dei lavori alle Serre Reali previsti per fine anno: “Sono edifici molteplici nel cuore della città che quindi si estenderanno al di là del centro storico. È veramente un patrimonio monumentale unico e architettonico. Nella gestione dei musei storici, c’è sempre un doppio canale: quello della gestione degli edifici e poi la gestione delle collezioni” aggiunge la direttrice.

Giovani e territorio 

Si fanno mostre dopo che c’è stato un lavoro scientifico. Lavoreremo prima di tutto a questo. A Torino è importante avere il polso dell’indice di gradevolezza di una visita, i numeri contano, ma anche la qualità della visita. Siamo dei musei di Stato, dobbiamo dare un servizio al pubblico. Pochi musei oggi nel mondo propongono l’ingresso ai giovani dai 18 ai 25 anni a due euro. Sono ancora pochi i giovani che identificano il museo di arte antica e contemporanea come un luogo in cui andare. Se da qua a quattro anni avrò qualche giovane in più, avrò fatto il mio. Il mio motto è 'fermati e guarda': meglio 100 visitatori in meno, ma un’emozione in più. Senza consapevolezza del passato non c’è futuro. 

Questo è un museo in crisi che va rimesso in connessione con il territorio e i giovani. I musei in generale devono capire qual è il loro rapporto con il potere politico, qual è il loro ruolo nei confronti del pubblico. Ho vissuto per dieci anni negli USA e lì c’è un cambiamento dei principi guida delle istituzioni americane. Sono quindi consapevole che c’è un presente di fronte a cui i musei si trovano a confronto ma senza venire meno al loro fondamento culturale”.

La storia dei Savoia 

Infine, tra gli obiettivi da raggiungere quello di riportare al centro della storia culturale i Savoia. “Sono filoni di storia da raccontare. Sarebbe importante avere un evento espositivo che ripercorra almeno una di questi filoni. Una mostra come quella del 1969 sul Barocco, sono operazioni complesse, ma necessarie per dare a ogni attore un suo ruolo nella storia. Spero di riproporre un evento di quel genere che ha poi influito sulle generazioni a seguire. Però credo anche che ci sia necessità di programmi, di fare rete e di creare occasioni di studio per valutare come mettere a posto il puzzle di una storia lunga cinque secoli”. 

Allestimenti

Per quanto riguarda gli allestimenti interni aggiunge: “Faremo piccoli aggiustamenti in corso d’opera, ma considerato il lavoro degli ultimi dieci anni ci sono parti della collezione che devono ancora essere allestite. Trovo uno spreco di soldi fare grandi riallestimenti. Sono già stati fatti lavori”.  

Autoritratto di Leonardo

Ci concentreremo su altre parti della Biblioteca Reale - spiega riguardo alle prossime iniziative legate all'opera di Leonardo da Vinci -. Se l’autoritratto deve essere esposto di più o di meno, ci prendiamo 12 mesi di riflessione, ne parliamo la primavera prossima”. 

Nessuna novità sulle assunzioni

Per quanto riguarda l'assunzione del personale non dipende da me, avvengono attraverso concorsi nazionali. Siamo in attesa del passaggio delle nuove dotazioni organiche, quando sapremo i numeri ragioneremo sulle nuove possibilità di sviluppo. Penso ci sia stato uno sforzo nazionale che non sarà esaustivo, non è un processo perfetto, ma siamo sguarniti di tante figure, una volta che si avvieranno le assunzioni, faremo quello che si può fare - ha concluso Paola D'Agostino - Ma non è in capo a me”.

Chiara Gallo

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