Economia e lavoro - 06 ottobre 2025, 14:40

Assalto alle auto dei dipendenti Leonardo, la Fiom: "L'azienda paghi i danni alle vetture parcheggiate"

L'appello di Edi Lazzi e Ugo Bolognesi: "Abbiamo già parlato con i rappresentanti del gruppo". La decisione era già stata anticipata nei giorni scorsi dall'ad Cingolani

L'assalto allo stabilimento Leonardo di corso Francia, a Torino

L'assalto allo stabilimento Leonardo di corso Francia, a Torino

Ad alcuni giorni di distanza dai disordini di venerdì scorso, si continua a parlare dell'attacco di alcuni manifestanti che si sono distaccati dal corteo pacifico per la Palestina e hanno assaltato la sede di corso Francia di Leonardo. Un assalto che ha finito per prendere di mira le vetture dei dipendenti che erano parcheggiate nei pressi dell'ingresso principale dello stabilimento. Ora, i sindacati, pur condannando le violenze chiedono che sia l'azienda a fari carico dei danni riportati dalle automobili. Una posizione che la stessa azienda, peraltro, aveva già assunto nella giornata di venerdì con un intervento dell'ad di Leonardo, Roberto Cingolani.

"La Fiom-Cgil ha subito interloquito con l’azienda Leonardo chiedendo di farsi carico dei danni subiti dalle auto dei propri dipendenti - dice Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino - e c'è stata un'apertura di massima. Ovviamente condanniamo il gesto compiuto da uno sparuto gruppo che ha danneggiato delle autovetture di lavoratori e lavoratrici che stavano svolgendo la loro attività all’interno dell’azienda". 

E insieme a Ugo Bolognesi, responsabile Fiom Cgil aerospazio, aggiunge: "Questo non toglie che manifestare e scioperare pacificamente – anche per scopi solidaristici – sia un atto di grandissima umanità, di partecipazione democratica, di attenzione alla realtà quotidiana e i pochissimi episodi di estremismo violento non possono e non devono svilirne l’importanza, tantomeno essere strumentalizzati negativamente per far tacere milioni di voci che si sono levate in questi giorni contro ciò che sta succedendo in Palestina. I cambiamenti, nella storia, quando ci sono stati, non si sono mai verificati dall’alto con atti governativi, ma si sono sempre generati dal basso, con le mobilitazioni. Il sindacato è per noi un soggetto di cambiamento, ecco perché continueremo a scioperare e mobilitarci, ogni qual volta ce ne sia la necessità".

Massimiliano Sciullo

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