Cronaca - 08 ottobre 2025, 11:25

Ancora tensioni e disordini dentro il carcere di Torino

Detenuto sputa in faccia ad un agente della Penitenziaria, problemi continui al Padiglione B

Foto d'archivio

Foto d'archivio

Non si arrestano gli insulti e le aggressioni verso gli Agenti di Polizia Penitenziaria. “Nel primo pomeriggio della giornata di lunedì 6 ottobre, un detenuto egiziano ristretto presso la XII Sezione del Padiglione B, pretendeva di uscire dalla cella e girovagare all’interno del corridoio”, spiega Vicente Santilli, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Anche se l'agente lo aveva informato che non poteva essere accettata una simile richiesta”, prosegue il sindacalista, “il detenuto lo insultava e poi, non contento, gli sputava vigliaccamente in pieno volto. Stiamo parlando un detenuto già noto per vari episodi di disordini”. “Questa volta la direzione di Torino ha il dovere di prendere seri provvedimenti”, tuona Santilli. “È inaccettabile tollerare dei comportamenti del genere”.

“È una violenza che non si placa – commenta Donato Capece, segretario generale del SAPPE - a causa di una popolazione detenuta che non rispetta più niente e nessuno. Torniamo a chiedere che queste persone vengano trasferite in istituti dove devono scontare la pena in regime detentivo chiuso, fino a quando non imparano a rispettare la Polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori. Non è più tollerabile che ogni giorno ci siano agenti feriti, a volte anche in maniera grave. Chiediamo anche l'applicazione del regime di cui all'articolo 14 bis dell'ordinamento penitenziario, che prevede particolari restrizioni, perché questi detenuti mettono a rischio l'ordine e la sicurezza negli istituti, anche attraverso possibili fenomeni emulativi".

"Il Padiglione B dell’istituto penitenziario 'Lorusso e Cutugno' di Torino, sembrerebbe essersi trasformato in una vera e propria giungla,  dove l’autorità dello Stato non varrebbe più nulla, e dove la popolazione detenuta – sempre più violenta – agirebbe incontrastata, imponendo la propria legge e facendo ciò che vuole, nella totale indifferenza della direzione e del Provveditorato Regionale". A denunciare l’ennesimo caso di grave degrado e allarme sicurezza è il Segretario Generale dell’OSAPP, Leo Beneduci, che lancia un nuovo durissimo monito alle istituzioni: “Qualora si continui ad ignorare quello che accade continuamente  nella struttura detentiva,  si rischierà di perdere definitivamente il polso della situazione con conseguenze che potranno essere di particolare gravità, tenuto che,  ad oggi, chi di dovere non ha assunto alcun pur necessario provvedimento, malgrado  l’escalation di criticità e violenze".

"Infatti due episodi distinti, ma ugualmente gravi, si sarebbero verificati in pochi giorni al  terzo piano del padiglione, dove le sezioni risultano  “aperte”, anziché chiuse come da regolamento, con ciò, probabilmente, determinando una sorta di auto-gestione da parte dei   ristretti, convinti di poter agire a proprio piacimento e senza conseguenze,  persino dopo avere  sputato addosso agli agenti, come avvenuto in ripetute occasioni. Mai si sarebbe immaginato di assistere a una tale deriva in ambito penitenziario - prosegue il sindacalista - tenuto conto che nello stesso ambito detentivo è persino accaduto che ad un poliziotto penitenziario venisse sottratto l'orologio di proprietà, salvo poi restituirglielo successivamente".

"Il personale di Polizia Penitenziaria di Torino è esasperato,  stanco e avvilito - conclude Beneduci - e l'assenza di debite attenzione e riguardo da parte della locale direzione come dal competente provveditore regionale, oltre  che rendere infruttuosa qualsiasi iniziativa di carattere rieducativo e volta al reinserimento sociale dei ristretti, a lungo andare potrà determinare il verificarsi di episodi  ancora più drammatici se non, addirittura,  irreparabili. Per tali ragioni è non solo necessario ma persino irrinunciabile che sia lo stesso Ministro della Giustizia Carlo Nordio a prendere atto di un dissesto giunto oramai al culmine, per l'assunzione di immediati correttivi".

comunicato stampa

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